In un sistema complesso gli investimenti per garantire l’apertura, il riorientamento e l’equilibrio dinamico sono fonti di vantaggio competitivo, ma in una privatizzazione spinta quale risposta all’accresciuta competitività dei mercati, in cui vi è una politica fiscale e monetaria destabilizzata dalla globalizzazione finanziaria, a cui è stata data risposta con l’adozione di standard fiscali rigidi per superare gli aspetti negativi degli indebitamenti, non appare credibile la possibilità di investire nuove risorse, se non vi è addirittura la riduzione delle stesse.
Dalla Teoria Generale del Diritto alla Transitività delle Etiche -
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Finora si è applicato il concetto di complessità sociale agli aspetti più organizzativi in particolare aziendali, rimanendo del tutto marginale l’analisi del diritto mediante tale parametro.
Vi è alla base una visione pratica e immediata di questo strumento sociale o al contrario puramente ideologica dello stesso, solo in tempi più vicini si è dato spazio all’immissione nell’analisi del pensiero giuridico di nuove scienze quali la biologia comportamentale e la cibernetica.
La Complessità nel diritto e nelle politiche pubbliche -
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Si deve tenere presente che produrre la complessità non è difficile, difficile è controllarla necessitando il tutto di una enorme quantità di informazioni e quindi di energia all’interno della struttura la quale aumenta secondo una funzione non lineare ma quadratica, con una percentuale sempre maggiore del sistema dedicata al controllo. Ne deriva intuitivamente che la crescita secondo un rapporto non lineare tra regolazione e funzione crea un limite alla velocità di crescita a causa dell’architettura di controllo fin che non ne venga cambiato il sistema.
Dinamica strutturale, informazione e controllo -
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Ogni ordinamento giuridico è autosufficiente come il governo e lo Stato di cui è espressione, esso fornisce protezione ossia tende a generare esattezza e affidabilità, costituisce pertanto un chiaro fenomeno di auto-organizzazione e non è espressione di una volontà esterna, tuttavia come molte organizzazioni umane l’ordinamento giuridico tende a nascondere le cause ultime restringendo il campo della visibilità..........
L’Ordinamento giuridico interpretato con la fisica -
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Non vi è una libertà assoluta, ma varie libertà in funzione delle esigenze interne da soddisfare, naturalmente il parametro per decidere se un uso della libertà è positivo o negativo sono le regole derivanti dalle medie esigenze dei singoli membri della comunità stessa in rapporto alla sopravvivenza della comunità, più o meno variate dall’influenza dei leader della stessa comunità.
La libertà nella complessità biologica -
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L’economia di mercato per restare competitiva nel lungo termine deve potere integrare il successo economico con la coesione sociale e la protezione ambientale, acquista pertanto importanza il dialogo con gli stakeholder al fine di gestire le problematiche sociali e ambientali che influenzano la competitività delle imprese. L’autoregolamentazione, in particolare delle maggiori aziende, dovrà creare un clima di equità e fiducia da affiancarsi ad un sistema legislativo e normativo efficace.
Sulla corporate social responsibility -
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In qualsiasi organizzazione non vi è mai una corrispondenza esatta fra ruoli previsti nella struttura e persone adatte a ricoprirli, questa circostanza porta a concludere che mai l’organizzazione sarà quella esattamente prevista ne consegue che a strutture organizzative uguali corrispondono diversi funzionamenti.
Organizzazioni e modelli biologici -
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In tutte le concatenazioni di eventi che noi riconsideriamo nella nostra memoria, sia come testimonianza che valutazione per future azioni, interviene l’interpretazione dei fatti e la loro ricostruzione nelle conoscenze secondo le esigenze attuali.
L’interpretazione della realtà -
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Il diritto non è altro che la combinazione di queste forme elementari di socialità nella ricerca di regole adatte al gruppo sociale, per il suo successo e quello dei suoi membri in termini evoluzionisti.
La regolamentazione conflittuale non distruttiva delle azioni individuali porta alla nascita dei meccanismi normativi giuridici (Ricoeur), nei quali è fondamentale il proprio riconoscimento attraverso lo specchio dell’altrui personalità in modo tale da porre limiti psicologici alla distruttività del conflitto.
Il senso dell’ingiusto -
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Partendo dall’osservazione che la trasformazione delle informazioni in conoscenza è soggetta ad una serie di limitazioni dovute alla ridotta potenzialità cognitiva degli operatori, si che questi procedono in forma euristica nell’affrontare la complessità ambientale semplificando l’informazione da elaborare, si può affermare che l’agente non opera mai in termini di razionalità assoluta bensì in termini di razionalità limitata, l’agire razionale dell’agente è inoltre condizionato da informazioni provenienti dall’esterno, le quali operano non solo sulla cognizione del momento in esame ma anche sulla formazione del primo livello di stati conativi.
Potenzialità cognitive e complessità ambientale -
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L’insieme di tutte le varie forme di comunicazione di massa, ognuna di per sé non totalizzante per quanto invasiva ( Slater e Elliott ), insieme all’esperienza diretta costituiscono un processo complesso di formazione dei modelli rappresentativi della realtà, il potere dei media si pone nella cerniera di congiunzione fra le varie realtà sociali....... Se la effettiva democrazia può vivere solo in determinati contesti sociali, nelle zone grigie una buona ingegneria costituzionale che tenga conto della realtà può aumentare le probabilità di vita della stessa, ma non può sostituirsi alla società civile.
Oltre Beppe Grillo: una riflessione su complessità e informazione politica -
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Ogni universo è fornito di proprie leggi e capire tali leggi vuol dire rifarsi alla sua creazione, alle modalità di strutturazione del disordine originario di cui ogni organizzazione ne conserva traccia nei possibili difetti e contraddizioni, nei suoi lati oscuri.
La disorganizzazione originaria del caos è premessa di una organizzazione dalle molteplici forme possibili tutte concepibili nel momento che precede la creazione, ossia nel momento di transizione che si crea con la “rottura di simmetria” tra il prima e il dopo.
La disorganizzazione originaria del caos premessa di un'organizzazione dalle molteplici forme... -
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Ogni essere umano è un mosaico di capacità mentali diverse e possiede molti strumenti per conoscere e riflettere sul mondo, si che ogni essere ha una propria visione della realtà e può escogitare nuovi modi di pensare.
Come è stato osservato ogni cambiamento di paradigma richiede circa 25 anni dovendo prima scomparire i sostenitori del precedente paradigma ( Kuhn), tutto quello che apprenderemo in futuro avrà necessariamente ad oggetto il problema della complessità e le sue opportunità, in una tensione tra semplificazione e constatazione di una apparente semplicità, in realtà calata in contesti più ampi.
Pedagogia e controllo nella complessità -
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Ogni organizzazione può fare germogliare una nuova organizzazione in un oceano di bolle organizzative sì da potere parlare di “inflazione caotica”, eterna ed autoriproduttiva, ma solo alcune organizzazioni permettono alla coscienza di potersi sviluppare nella sua complessità. L’estensione dell’organizzazione a seguito di una possibile espansione inflazionaria può essere tale da impedire una visione sferica complessiva con tutte le sue connessioni, si che appare a prima vista piatta ed uniforme, tutta questa schiuma organizzativa è immersa in una cultura impalpabile che può assimilarsi all’energia oscura dell’universo di cui si avverte la forza gravitazionale senza tuttavia poterla esattamente individuare.
Multiorganizzazione e diritto -
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Nella complessità aperta della rete di strutture chiuse definite “silos” (F. Maione, Dalla rete al silos:complessità organizzativa, innovazione, gestione della conoscenza), le informazioni, le conoscenze e le pratiche circolano solo al loro interno sì da avere spazi organizzativi sicuri ma artificialmente chiusi.
La presenza di silos organizzativi all’interno dell’azienda strutturata in rete ha posto il problema di un eventuale corto-circuito sulla circolazione della conoscenza e quindi dell’informazione che la veicola a cui si rifanno le teorie, quali la cross-fertilization, sulla facilitazione dell’innovazione mediante la velocizzazione della trasmissione dell’informazione.
La frantumazione della rete -
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Ogni politica avviene mediante tentativi per approssimazione successiva ed il sistema politico nel suo insieme ha secondo Luhmann come funzione prevalente la “riduzione della complessità” della società mediante decisioni collettivamente vincolanti.
Ne deriva che nei sistemi politici complessi vi è una distinzione di ruoli fra politica e amministrazione, mentre per la politica la sua razionalità peculiare ha come obiettivo la vittoria elettorale quale mezzo per occupare le cariche pubbliche, per l’amministrazione la razionalità è di tipo decisionale, orientata a criteri di efficienza secondo termini di garanzia normativi, si che l’influenza politica sull’azione amministrativa è solo parzialmente legittima.
Il potere politico e la gestione della complessità sociale -
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La burocrazia può essere vista come un frattale, in cui la stessa figura si repica in scale maggiori o minori, con informazioni strutturali ripetitive, essa infatti favorisce la ripetitività e la conservazione sia della memoria che della struttura organizzativa sociale. Possiamo quindi definire la burocrazia come una ricorsiva applicazione di formule organizzative semplici che creano la complessità.
La burocrazia secondo Wittgenstain -
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Si parla ormai da più parti di una certa stanchezza sul modello del C. S. R. ( Corporate Social Responsibility ) in quanto progressivamente trasformato in retorica e burocrazia, in altre parole si delega ad un Ufficio o Servizio il compito di seguirne l’attuazione limitandola agli stakeholder esterni. Si propone pertanto, al fine di rivitalizzarla, il coinvolgimento degli stakeholder interni in modo da estenderne la funzione dalla semplice immagine favorevole dell’impresa, come vantaggio competitivo, ad una maggiore partecipazione e impegno dei dipendenti, questo tuttavia comporta la necessità di definire le varie tipologie di stakeholders.
Sulle difficoltà per il modello C. S. R. -
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L'intervento normativo avviene su un mercato già formato ed è comunque settoriale, complesso in quanto un misto di tipologie legislative, giurisprudenza e consuetudini consolidate, necessario di esperti delle simbologie formatesi nell'ambiente culturale specifico, vi è comunque un diritto fondamentale nel mercato che è il diritto di proprietà, in quanto la transazione non è altro che uno scambio fra diritti di proprietà ed è il valore di tali diritti che determina il valore degli oggetti scambiati (teoria economica dei diritti di proprietà - Posner e Demsetz).
Per un primato dell'economia sul diritto -
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Le strutture complesse quale sono i bilanci o i codici sono fenomeni di natura emergente che agiscono sui sistemi sociali come se fossero sostanze, si che la nostra percezione in termini intuitivi li considera tali ( Popper ), si crea una "causazione verso il basso" la quale non è altro che il sistema dei vincoli posti dall'organizzazione sistemica nella sua globalità.
Contabilità e diritto tra finito e infinito -
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Gli aspetti critici della responsabilità sociale d’impresa sono stati individuati dal Borgonovi, oltre che nella stessa legittimazione del ruolo e nel significato del termine ricchezza, da estendersi da quello strettamente economico e quantitativo a quello qualitativo nonché psicologico e sociale, anche nelle relazioni tra azioni rispondenti a criteri di C. S. R. e motivazioni sottostanti e al rapporto al rapporto tra responsabilità sociale, etica e qualità delle regole.
Oltre la responsabilità sociale di impresa (C. S. R.) -
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Perchè vi sia una etica positiva proiettata nel tempo vi deve essere una forte fiducia e quindi la necessità di risposte affidabili in un contesto ambientale anche esso affidabile, in modo che l'esperienza rinforzi il nostro meccanismo mentale. Vi è quindi un circolo catalitico dell'etica, che tuttavia per difendersi ha necessità di momenti di contatto /contrasto al fine di rimodularsi evitando l'auto-cataliticità.
La lettura etica della complessità sociale -
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Dobbiamo spostare la nostra attenzione dalla topologia ai meccanismi che regolano l'evoluzione della rete dirigenziale quale struttura portante dell'organizzazione burocratica.
Burocrazia in rete -
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Se qualsiasi sistema è in grado di registrare ed elaborare informazioni anche un sistema giuridico nel preciso momento, quale programma, venga inserito nella struttura vivente di un sistema sociale elabora informazioni, la quantità di connessioni ne aumenta le difficoltà di calcolare e quindi prevedere gli eventi futuri.
Computazione ed entropia del sistema normativo -
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La legge di Ashby o legge della varietà indispensabile stabilisce una relazione tra le varietà delle perturbazioni, delle risposte e quelle degli stati accettabili, per tale legge la varietà delle risposte disponibili deve essere tanto più grande quanto sono grandi le perturbazioni.
Il personalismo dirigenziale nella legge di Ashby -
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L'assiomatica può applicarsi al sistema giuridico astratto, chiuso e completo in se stesso, ma il suo interagire sociale porta ad una sua decoerenza in termini fisici e biologici, la non distinzione dei due piani ossia tra sistema chiuso e in interazione con il contesto porta all'incomprensione del modello.
L'antidogmatico giuridico e l'inconoscibilita' di Dio -
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Ogni persona esiste perchè riconosciuta come tale, con i suoi diritti e la sua soggettività, dal gruppo in caso contrario non esiste, in balia della soggettività altrui, è l'informazione che di lei ha il gruppo a costituirla come soggetto.
Il principio di realtà nel diritto -
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Il potere è stato visto da Emerson come qualcosa che si identifica con la vita stessa, in questa visione la tecnologia ne amplifica le valenze permettendo il tracciamento dell'esistenza del singolo, il suo catalogamento quale unità spersonalizzata, la tecnologia mostra dunque tutta la sua doppia valenza del potere quale sicurezza per il singolo ma anche di controllo.
Riflessioni sul potere -
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La coscienza è unitarietà o unificazione di tutte le nostre esperienze che fa sì che vi sia una loro soggettività ( Searle e Nagel ), il diritto assume pertanto la funzione dilimitazione organizzativa economica della complessità del soggettivo, questa determina ansia se concepita inconsciamente come minaccia. In questo scenario il diritto come ripettitività preordinata, ossia consuetudine dell'agire umano acquista una valenza non solo economica di riduzione dll'incertezza negli scambi commeciali ma anche dell'ansia da conflitto nell'interagire umano.
Coscienza e conflitto nel diritto -
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Si parla di una domanda di giustizia a cui lo Stato mediante il giudice fornisce risposta, ma può anche leggersi come un'fferta delle parti di una lettura giuridica degli eventi su cui il giudice dovrà effettuare la propria scelta utilizzando i parametri normativi esistenti. La società è un sistema complesso e come tale è costituito simultaneamente da elementi caotici, in cui a stati di ordine si contrappongono stati di caos, vi è quindi la necessità di uno scambio di informazioni "in itiere" nella analisi strutturale con la creazione di modelli " a correzione di errore".
Complessita' funzionale del giudizio -
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La codificazione è logica giuridica e analisi nel tentativo di evitare le antinomie, ma l'aspetto emotivo compresso nella fase legislativa acquista nell'intepretazione maggiore ampiezza, fino a trasformare la normativa in un nuova legge con nuove logiche e sentimenti, con tempi storici differenti.
Codificazione e tempo -
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Qualsiasi organizzazione democratica regge nel tempo solo in presenza dell'aspetto etico, la responsabilità è quindi coscienza che pone un limite interno del tutto soggettivo alla propria libertà d'azione legata strettamente agli interessi e all'utile individuale proprio quale unico movente dell'agire umano secondo il principio edonistico (Bentham), ma anche necessitata dei rapporti umani.
Governance pubblica tra autoritarismo inespresso e democrazia -
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Heidegger configura la prassi politica come anelito alla promozione del cambiamento, non semplice prescrizione normativa su una possibile configurazione statica dello Stato, in quest'ottica la normativa si configura come confine etico dell'organizzazione, il contenitore della stessa che la pone in interfaccia con le altre organizzazioni.
L'interazione etica del diritto nella politica -
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Il porsi fuori dal mondo favorito dalla complessità sociale, frutto di una accelerazione degli scambi, crea la caoticità di uno scontro continuo non più retto dalle consuetudini che tendono a riformarsi in ambiti minimalisti, si ha quindi una negazione del riconoscimento spontaneo dei diritti individuali altrui, se non nel gruppo.
Per la nascita di una nuova cultura -
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Quale è il rapporto legislativo e strutturale che si realizza tra questi due termini ? La domanda pone in evidenza il contrasto che vi è nella trasformazione legislativa e organizzativa quotidiana, in tale contrasto si pone in evidenza la difficoltà culturale di un tale cambiamento.
Flessibilità o arbitrarietà? -
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