" Il tempo è una struttura della possibilità"
(Heidegger).
Heidegger configura la prassi politica come anelito alla promozione del cambiamento, non semplice prescrizione normativa su una possibile configurazione statica dello Stato, ma come ricognizione dei fondamenti per una corretta ed effettiva messa in forma dell'istituto. deve perciò esservi la capacità di comprensione della realtà nel superamento della mera sintassi, ossia della semplice combinazione delle regole esistenti dove è insito il rischio del pensare inautentico.
La ricerca dell'autenticità normativa dell'organizzazione è propria della sfera intellettuale e conduce a comprendere il senso delle cose e delle vicende in cui siamo immersi e di cui ne siamo pasta, una ricerca ontologica del senso dell'azione e dell'accaduto, un superamento della settorialità e della frammentazione dell'organicità originaria del sapere.
L'interpretazione e l'azione sono il portato della comprensione la quale può tuttavia assumere una forma inautentica di cui ne saranno permeati gli atti successivi, il falso che ne consegue non è altro che la perdita di contatto con l'aspetto originario dell'ente, deve quindi esservi un impegno non solamente al miglioramento di situazioni spiacevoli quanto al cambiamento delle situazioni, il tempo risulta essere un progetto di vita (Pastore ).
Se il compito della scienza è spiegare le apparenze, le spiegazioni possono essere varie ognuna fornita di una propria rigorosa storia, lo stesso accade per gli avvenimenti umani i quali possono subire varie interpretazioni, gli stessi dati offrono nella loro apparente univoca lucidità differenti letture, essi sono registrazioni di una delle possibili configurazioni della stessa storia.
Vi è una difficoltà nella ottimizzazione collettiva delle informazioni, nel combinare cultura e valori per una nuova ottimizzazione, necessita tempo per creare un nuovo rapporto di fiducia, una leadership culturale e persuasiva, la fiducia acquista la valenza di un capitale che permette di accelerare l'azione, di affidarsi alla percezione di ciò che è e sarà, di abbassare la percezione stessa del rischio nell'analisi delle probabilità dell'evento, si crea in altre parole una aspettativa positiva (Barbour).
Occorre ricercare l'equilibrio individuando il grado di coordinazione e controllo che minimizza i costi, secondo un modello cibernetico basato su meccanismi di controllo.
La normativa diventa pertanto il confine etico dell'organizzazione, il contenitore della stessa che la pone in interfaccia con le altre organizzazioni, quello che permette l'interagire all'interno della stessa delle altre posizioni etiche ssenza che queste vengano a comprometterne l'omeostasi sprofondandola in una anarchia caotica, ossia l'esistere della sua individualità in un insieme di organizzazioni interagenti.
Bibliografia
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J. Barbour, La fine del tempo, Einaudi 2005;
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M. Heidegger, Essere e tempo, Longanesi 1978;
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L. Pastore, L'Europa è la filosofia? Considerazioni sull'impegno filosofico-politico di Martin Heidegger, in Il Giornale della Filosofia, 28-37, VII, 2/2007.