L'economia è costituita da una serie di mercati, intersecati ma non tutti direttamente collegati, sostanzialmente paralleli, alcuni in espansione e quindi origine di regolamentazione e della formazione di nuovi esperti, altri in declino con un diritto complesso e fossilizzato incrostato sul nuovo.
L'economia determina attraverso le relazioni che crea esperti e consumatori dei singoli mercati e pertanto l'identità degli stessi, ossia la percezione che il gruppo ha di se stesso attraverso un sistema di conoscenze e valori all'interno di una generale visione del mondo.
L'economia e la regolamentazione che su di essa si forma creano oltre che identità anche il confronto fra le culture e i valori distribuiti al loro interno, tutti rispondenti ai bisogni primari o fondamentali che Malinowski individua nei bisogni di sussistenza, di sessualità e riproduzione, di difesa, di associazione e ludico, tutti soddisfatti completamente o in parte anche dai mercati, i quali a loro volta creano ulteriori bisogni secondari.
Vi è quindi un corpo del sapere con i principi cognitivi propri di ciascun settore, a cui si sovrappone un pensiero di secondo livello costituito dalle fonti del sapere e dai criteri di legittimazione del corpo del sapere, l'insieme del primo e del secondo livello definisce le "immagini del sapere".
Il principio di reciprocità diventa base per uno schema concettuale all'interno di ciascuna cultura, con una elaborazione propria per ciascun mercato necessaria per lo scambio.
L'intervento normativo avviene su un mercato già formato e sarà settoriale, complesso in quanto un misto di leggi a vari livelli, giurisprudenza e consuetudini consolidatesi, pertanto necessario al suo funzionamento della presenza di esperti delle simbologie formatesi in quell'ambiente e in quella cultura.
Secondo la Teoria economica dei diritti di proprietà vi è un diritto fondamentale nell'ambito delle transazioni di mercato che è il diritto di proprietà, per Posner e Demsetz ogni transazione consiste in un implicito scambio fra diritti di proprietà ed il valore di tali diritti implicito in ciascuna cultura che determina il valore degli oggetti scambiati.
Negli scambi vengono "internalizzati" gli effetti esterni connessi con il diritto di proprietà, ma questo può avvenire solo se i costi delle transazioni necessarie per l'internalizzazione non sono troppo elevati rispetto ai ricavi a causa di fattori esterni quali le difficoltà legali o di scambio, il crescere dei costi fissi di transazione e l'incompletezza delle informazioni a disposizione delle parti, viene pertanto a mancare il mercato ideale di un sistema perfettamente concorrente si che necessita un intervento di giustizia distributiva, non potendo esservi una allocazione efficiente automatica delle risorse indipendente da una distribuzione iniziale dei diritti di proprietà , secondo il modello del teorema di Coase.
I valori fondamentali come quello di libertà anche se giuridicamente riconosciuti perdono di significato se non sono appoggiati su un determinato livello di benessere, da questa osservazione iniziale A. Sen ne deriva l'idea di ancorare il concetto di giustizia distributiva alla nozione di "capacità fondamentali", ossia le funzioni che un individuo riesce a esercitare con un determinato paniere di beni a disposizione, in altre parole delle capacità effettive che il singolo ha di servirsene per soddisfare i propri bisogni.
( estratto da analogo articolo pubblicato su diritto.it)
Bibliografia
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R. H. Coase, L'impresa, il mercato, la legge,1988.
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H. Demsetz, Verso una teoria dei diritti di proprietà, 1967.
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W. P. Heller - D. A. Starrett, Sulla natura delle esternalità, 1976.
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R. A. Posner, Analisi economica del diritto, 1972.