"Appena la metà dei siti internet delle 40 maggiori aziende quotate a Milano dà indicazioni sugli impegni presi. Mancano informazioni sulle attività. E il bilancio è redatto in modo discorsivo e generico."
Queste sono le primissime informazioni che Economy propone riguardo la nostra ricerca già nel sottotitolo.
E l'esordio dell'articolo non è da meno.
"Il sospetto c'era e ora una ricerca lo conferma: la maggior parte delle iniziative di responsabilità sociale sbandierate dalle aziende (Csr) sono in realtà delle semplici operazioni di facciata con orizzonti di breve periodo e non costituiscono scelte strategiche a lungo termine, prese con l'obiettivo di incidere realmente sull'assetto del sistema economico."
Le osservazioni che seguono riguardano, in sintesi, il web e la presenza molto limitata della Csr nelle home page dei siti internet aziendali. Sintomo che la Csr è considerata di secondaria importanza se è vero che nella home page trovano spazio le attività più rilevanti e strategiche.
E poi, la mancanza totale di un piano sociale pubblico equivalente al sempre presente e ben pubblicizzato piano industriale.
Ma, anche, la forma esclusivamente discorsiva del bilancio sociale (dove presente) che, ancora una volta, non rispecchia il bilancio d'esercizio come sarebbe giusto e si potrebbe tranquillamente fare indicando risultati parziali e cumulati di risorse sociali dell'azienda.
La conclusione con un pensiero di Francesco Zanotti sul nostro futuro, che è sempre più nelle nostre mani e sempre più legato a uno sviluppo socialmente sostenibile: "Abbiamo bisogno di un nuovo sistema economico per sopravvivere in un sistema globale".
Allegato qui a fianco l'articolo completo.