Internal Corporate Blog ROI
L’attenzione ed il dibattito sull’opportunità di realizzare un blog per un azienda e su quali possano essere i ritorni attesi si focalizza quasi esclusivamente su quelli che sono genericamente definiti come external corporate blog. Gli obiettivi e le “destinazioni” d’uso, nonché le distinte tipologie principali, sono state già da tempo definite; i processi che sono, a mio avviso, migliorabili anche attraverso un blog aziendale interno sono almeno tre e si riferiscono alla comunicazione, alla collaborazione ed al coordinamento divenendo così mezzo di knowledge management e di governo della comunicazione interna all’organizzazione aziendale.
Nell’organizzazione per processi diventano di primaria importanza le relazioni. Sono il modo con cui le persone stanno insieme, realizzano progetti, fanno l’organizzazione, costruiscono la conoscenza comune, soddisfano efficacemente le loro esigenze e quelle aziendali. [1]
La comunicazione diventa così l’attività primaria per il coordinamento e la collaborazione ed è, anche, in questa logica che devono essere considerati i business blog interni.
A questo primo e più evidente fattore, dei rapporti con e tra i dipendenti, della comunicazione interna possono aggiungersene altri tre relativamente ai rapporti con altri operatori, alle relazioni sindacali ed ai rapporti con i fornitori; completando così i distinti pubblici destinatari e raggiungibili con mezzi di comunicazione interna tra i quali è possibile annoverare a pieno titolo i blog.
Così come per la comunicazione esterna, evidentemente, anche la comunicazione interna alle organizzazioni deve sottostare ad una serie di “buone pratiche” così come concettualmente sintetizzato nella figura sottoriportata.
Valutata la rilevanza e la complessità del processo, nonché la potenziale eterogeneità dei pubblici di riferimento, è caldamente consigliabile effettuare una fase di pre testing prima di un ampliamento generalizzato.
Al di là di altri elementi andrà realizzata e divulgata una policy aziendale sull’utilizzo di questo mezzo, identificato uno o più responsabili e quant’altro necessario ad un corretto utilizzo del mezzo.
In funzione di quanto sin qui riportato come dunque valutarne il ritorno sull’investimento?
La valutazione va effettuata sulla base di parametri sia quantitativi [di più facile definizione]che qualitativi.
Tavola di sintesi per la valutazione del ROI di un internal corporate blog [2]
Benefici |
Criteri di Misurazione |
Valore |
Utenza raggiunta |
Numero di visitatori e pagine viste |
Costo di progettazione e realizzazione di strumenti di comunicazione interna “classici” [house organ...etc] |
Velocità nel trasferimento di informazioni |
Numero di riunioni non effettuate |
Costo del personale per riunioni |
Gestione e monitoraggio dei flussi di comunicazione funzionale |
Misurazione della conoscenza e dell’apprendimento |
Costo della formazione e del trasferimento di informazioni tecniche |
Costruzione dello spirito di squadra |
Interazione del gruppo e dei gruppi di lavoro |
Costo della formazione e del tempo dedicato dal top management per il coinvolgimento del personale |
Miglioramento relazioni con sindacato |
Numero di conflitti e negoziazioni |
Riduzione della conflittualità e miglioramento dei processi negoziali |
Collaborazione trasversale |
Numero di progetti in avanzamento e finalizzati |
Tempificazione nello sviluppo di progetti di innovazione aziendale |
Conoscenza ed adesione ai valori aziendali |
Employees & customer satisfaction |
Capacità di risposta ed autonomia del personale |
Gestione della comunicazione tra le distinte subsidiaries |
Numero di trasferimenti e di conversazioni telefoniche tra le filiali aziendali |
Costo dei trasferimenti e delle utenze telefoniche |
Capitalizzazione delle FAQ [le risposte alle domande frequenti su un progetto non sono più disperse in telefonate ed mail personali, evitando duplicazioni] |
Numero di mail, telefonate, clic risparmiati |
Aumento della conoscenza diffusa. |
Progettazione partecipata e testing distribuito delle innovazioni [nel caso di progetti ancora in fieri e beta versioni che richiedono feed back continui] |
Numero di “features” e innovazioni introdotte sul sistema |
Riduzione dei costi di testing, focus group |
Focalizzazione delle informazioni sui progetti e non sui settori [un blog può contenere link, notizie e documenti su specifici progetti indipendentemente di settori nei quali si svolgono] |
Grado di partecipazione individuale |
Diminuzione della burocrazia interna |
Disintermediazione nel delivery delle informazioni [produttore e consumatore dialogano senza intermediazioni umane o cartacee] |
Tempi di acquisizione delle informazioni |
Aumento dei tempi produttivi rispetto ai tempi morti |
Continuità nella gestione dei progetti [la notizia su intranet o le slide fotografano una situazione, mentre il blog consente di seguire il flusso nel tempo] |
Numero di mail, telefonate, clic risparmiati |
Minore dispersione dei contenuti |
Velocità nella correzione dei bug di sistema [nel caso di blog legati all'introduzione di un nuovo sistema operativo o procedura in azienda] |
Tempo che passa tra sviluppo ed esercizio del sistema operativo |
Costo dell’utilizzo prolungato dei vecchi sistemi |
Alcuni vedono le cose come sono e dicono perché? Io sogno cose non ancora esistite e chiedo perché no? [G.B. Shaw]
La tabella proposta è da considerarsi quale base di partenza per la valutazione degli elementi da monitorare; evoluzioni, integrazioni ed adattamenti saranno necessari in funzione delle singole specificità e dei relativi obiettivi di comunicazione interna.
[1] “Comunicare in azienda” – Fondamenti, tecniche, strumenti e tecnologie – di Gaetano M. Santoro
[2] La tabella è stata realizzata integrando il prospetto originale realizzato da Pier Luca Santoro grazie la contributo di Giacomo Mason