CERCHI NELL'ACQUA
Ero piccola e adoravo guardarli:
sassolini piatti, senza vita alcuna,
ignari del portento cui erano destinati
fosse lago, mare, ruscello.
Chi mai penserebbe che i sassolini saltano!
Quale emozione !
Diffidati dal saltare su una superficie dura,
quale magia vederli saltare sull’acqua!
Acrobazie in aria sfidano la gravità
senza rete alcuna.
Un allegro circo:
acrobati rotondetti e smunti, sempre vestiti di grigio.
Un mare di acqua a disposizione del gioco.
Sei, forse sette, magari otto,
quanti salti in pochi secondi per quel sasso.
Sasso tra i tanti sassi
privo di unicità, privo di una sua identità.
Quel giorno però...
potenziale atleta di un mondo
In cui gli atleti dovrebbero possedere muscoli.
Eppur quel giorno vinse un primato: nove salti!
Aveva regalato euforia e gioia a una piccola in gonnella
che del sasso ricorda soltanto
vibrazioni infinite, concentriche e perfette
che in quello specchio di luci
impedivano ai raggi solari di essere loro stessi altrettanto perfetti.
E cosi anche lui ebbe il suo momento di gloria...
Si inabissò nell’ultimo cerchio infinito;
sul fondo del fiume ritornò ad essere sasso,
uno dei tanti, uno qualunque.
Era nato per essere duro come una pietra
in cambio di ciò il valore dell’eternità…