Memori del mio precedente post del 15 marzo ("Finanza Immobiliare: pronti alla Patrimoniale salva-debito pubblico?"), che costruiva un possibile e logico scenario per salvare l'Italia dal possibile collasso del debito pubblico, non ti avrà sorpreso più di tanto la recente lettera a "Il Foglio" inviata
da Carlo de Benedetti che, tra le altre, intravede la necessità di una rivoluzione fiscale.
Una rivoluzione che punti a ridurre l'incidenza fiscale sull'impresa e sul lavoro,passando da una tassazione delle persone a una tassazione delle cose, dunque a una possibile patrimoniale. Citazione espressamente "tremontiana", quest'ultima, tratta dal Libro bianco sul Fisco del ministro dell'Economia, di cui Cdb dice di approvare, almeno in questo caso, le scelte.
Ebbene: a quali possibili "patrimoniali" possono mai pensare De Benedetti e Tremonti...?!
Solo una Patrimoniale Immobiliare (per le ragioni descritte nel precedente post citato, tra le quali... "le case non scappano all'estero!") può essere applicabile in Italia (seppur in modo molto impopolare!) e con serie possibilità da salvare lo Stato dal tracollo.
Ecco che s'impongono le domande più sane: "Che cavolo faccio adesso?", "Come investire negli immobili?", "Perché l'immobiliare può ancora essere un investimento valido?".
Le risposte arrivano dalla recente evoluzione degli studi e dalle analisi in ambito accademico e istituzionale per garantire (finalmente!) un sano connubio tra Finanza e Immobiliare in una avanzata Finanza Immobiliare attraverso:
a) l'inclusione della scienza del Facility Management ( e del Property Management ) per garantire una funzionalità e una redditività nel lungo periodo all'immobile;
a) innovativi strumenti finanziari per l'immobiliare (vedi precedente mio post sui Brick Shares).
Insomma... investitore avvisato, mezzo salvato!
Per informazioni e chiarimenti: nicola.antonucci@libero.it
AD MAIORA!
Nicola Antonucci