bollino ceralaccato

Apocalissi Immobiliare- Parte 1: dal Costruire al Gestire attraverso i Brick Shares ™ !

I “mondi” finanziari e immobiliari (culturalmente incompatibili e inconciliabili) trovano finalmente una proficua “cerniera” nel Facility Management e nel Property Management.

I “mondi” finanziari e immobiliari (culturalmente incompatibili e inconciliabili) trovano finalmente una proficua “cerniera” nel Facility Management e nel Property Management, capaci di conciliare ilconcrete (cemento, in inglese) con il virtuale, i beni immobili con quelli mobili, la funzionalità con la redditività, i risultati a breve periodo con quelli a lungo periodo.  Come…? Con una “apo-calissi” (dis-velamento, in greco) di una nuova cultura manageriale applicata a una nuova Finanza Immobiliare.

Un affare nel quale si guadagna solo danaro non è un affare – Henry Ford.

Cosa ha sempre contraddistinto nel più profondo la cultura finanziaria da quella immobiliare? Semplice: la volatilità, ossia il rischio.

La volatilità è l’anima della finanza, e senza la volatilità la finanza non esiste. La finanza si occupa essenzialmente di valutare la volatilità, ossia il rischio connesso a un investimento, al fine di scientemente comprare e vendere rischio – soltanto rischio, null’altro che rischio.

La volatilità è, invece, il veleno del mondo immobiliare, e contro la volatilità l’immobiliare prospera proprio per arginarla e per stigmatizzarla.. L’immobiliare è il rifugio per eccellenza per chi rifugge dal rischio.

Vari tentativi di “finanziarizzare” l’immobiliare sono stati dei flop (vedi i fondi immobiliari), delledelusioni (vedi le recenti italiche SIIQ o americane REITs) o persino dei disastri (vedi i CDO – Collateralized Debt Obligations, ossia quelle tossiche cartolarizzazioni di decine di migliaia di mutui americani “teoricamente sostenute” dalla fallace “Correlazione d’Insolvenza” di David Li….!).

Una misura del prossimo disastro (metà 2010 – inizio 2011), innescato dalla precedente incompetente e criminale finanziarizzazione dell’immobiliare, si evince dal grafico che segue (che mostra successive ondate di rinegoziazione di diversi mutui americani con volumi impressionanti a partire dalla ondata di mutui subprime del 2007-2008):


mutuiusa

N.B.: i mutui “Alt-A” e “Option AR” hanno una affidabilità (scarsa…) quanto gli ormai estinti mutui “Subprime”, con la micidiale differenza di essere in rinegoziazione oggigiorno con prezzi immobiliari americani inferiori del 40-60% rispetto al periodo della rinegoziazione dei Subprime…!

Sono dell’idea che la causa di questi insuccessi sia l’aver forzato un “matrimonio” tra due culture molto diverse tra loro (quella finanziaria e quella immobiliare) con la pretesa di aver trovato una illusoria intesa nella riduzione della volatilità mediante il semplicistico stratagemma delladiversificazione (mediando i valori e i rischi tra numerosi beni).

Ma… come ben sa chi ha imparato qualcosa sulla teoria della complessità applicata alla finanza (magari… grazie al mio corso online su: http://www.pfacademy.it/corso.php?idCo=82…?!), le medie non sono affidabili e i casi eccezionali (i famosi “cigni neri”) sono molto meno eccezionali di quanto si è stati educati a pensare.

Nessuno ha finora osato effettuare il vero salto di qualità, abbandonando le fasulle diversificazionidei fondi immobiliari e delle cartolarizzazioni, puntando invece a:

·         focalizzare l’investimento su singoli business case immobiliari e non su un “fondo” di immobili…

·         permettere l’acquisto di una “quota verticale” di un business case immobiliare anziché semplicemente di una “quota orizzontale”, ossia l’acquisto di un diritto a una determinata percentuale degli utili anziché di un semplice alloggio (“flat” in americano) o ufficio;

·         facilitare la negoziabilità di tale diritto sugli utili, con la creazione, diffusione e intermediazione di innovativi strumenti finanziari per l’immobiliare: i Brick Shares (le Azioni “del Mattone”).

 

Bene, ma cosa c’entrano il Facility Management e il Property Management con questo possibile nuovo strumento finanziario ?

Per rispondere compiutamente, è necessario riassumere prima le caratteristiche dei Brick Shares ™ (per approfondimenti, clicca qui), evidenziando gli atteggiamenti di un tipico investitore finanziario (amico della volatilità) e di un tipico investitore immobiliare (avverso alla volatilità).

I Brick Shares sono basati su ottimi business cases immobiliari, sempre più frequenti anche in Italia sfruttando i primi decisi segnali di ribasso del mercato (e confidando di avere ancora migliori occasioni nei prossimi mesi!).

La loro struttura relazionale è l’innovativo One-to-Many verticale, laddove per

·         One-to-One, si intende un rapporto definito da un singolo imprenditore e un singolo investitore;

·         One-to-Many orizzontale, si intende un rapporto definito da un imprenditore e molti investitori, che acquisiscono “fette orizzontali” del progetto immobiliare, quindi appartamenti, box, o altro rigidamente definito;

·         One-to-Many verticale, quando invece le “fette” sono appunto verticali, ossia quote flessibili del progetto e dei suoi utili.  Questa è la tipica struttura delle Società per Azioni nei più maturi mercati finanziari mobiliari.

In pratica, i Brick Shares funzionano così:

·         Ad ogni progetto/idea imprenditoriale immobiliare, l'imprenditore presenta i dettagli del progetto, delle sue prospettive, delle proprie esperienze e realizzazioni, del Business Plan, e chiede al “mercato” un finanziamento;

·         Il finanziamento da piccoli-medi investitori (minimo 50.000 €) rende questi partecipi degli utili del progetto, con l’unica garanzia dell'immobile stesso, e senza impegni di rimborso. Si tratta quindi di capitale di rischio, ma con garanzie concrete nell’immobile stesso.

Per l'investitore, i vantaggi sono:

·         diritto di partecipazione agli utili;

·         possibilità di investire qualsiasi cifra (purché almeno 50.000€) e acquisire quindi una “fetta” a piacere del business;

·         evitare investimenti immobiliari con atti notarili, iscrizioni al catasto, ICI, tasse rifiuti, ecc...;

·         soprattutto, la negoziabilità della partecipazione agli utili con semplice cessione del contratto a un nuovo investitore, attraverso intermediari designati (ai quali andrà una commissione d’intermediazione).  Questa è la grande differenza rispetto ai rigidi e farraginosi Fondi Comuni Immobiliari e alle SIIQ (Società di Investimento Immobiliari Quotate);

·         tutto ciò con la semplice e pratica sottoscrizione di un contratto che comporta, soltanto per il gruppo dei Primi Sottoscrittori, una imposta di registrazione del 3%, imposta che non si applica più per i sottoscrittori successivi.

Per l'imprenditore o il proprietario privato, i vantaggi sono:

·         possibilità di condividere un business plan di valorizzazione di terreni o immobili con piccoli-medi investitori interessati all’idea imprenditoriale, e non alla proprietà o alla gestione dell’immobile;

·         un basso costo del finanziamento, sul modello delle società per azioni;

·         piena autonomia gestionale del progetto, non essendo gli investitori dei soci attivi nel progetto, bensì “partecipi degli utili” con diritti di rendicontazione.

Ebbene, vediamo infine i diversi atteggiamenti dei nostri “investitori tipici”:

·         l’investitore finanziario avrebbe finalmente un nuovo strumento per investire in uno specifico business case immobiliare di sua fiducia, con l’opzione di una sua eventuale cessione con opportunità di capital gain;

·         l’investitore immobiliare, pur affrontando un rischio di capitale, vede con serenità una garanzia sottostante di natura immobiliare e/o fondiaria che gli prospetta un buon rendimento in tempi medio-brevi (12-18 mesi) e con bassa volatilità.

MORALE: Il Progetto di connubio tra Finanza e Immobiliare (senza la semplicisticasoluzione di una inefficace diversificazione degli investimenti immobiliari!) è quindi possibile, come sostiene anche l’autorevole prof. Oliviero Tronconi (per lineare il suo interessante articolo clicca qui ), grazie sia a nuovi strumenti finanziari sia alla collaborazione tra Property Management, Facility Management e Finanza Immobiliare

Come….?  Perché…? Cosa manca ai Brick Shares per decollare in Italia…? Le risposte nel prossimo articolo (“Parte 2”)!

Per ulteriori informazioni e chiarimenti: nicola.antonucci@libero.it

Ad maiorem!

error while rendering plone.comments
Nicola Antonucci

Nicola Antonucci

  • Azienda: ComplexLab
  • Posizione: Founder
  • Città: Milano
  • Cell: +393488558073
  • Email:nicola.antonucci@complexlab.it
  • Competenze:
    • ComplexLab Srl
    • Finanza - Deflazione / Deflation, RoboTrading
    • Facility Management
    • Complessità / Complexity
    • Motivatore aziendale & Fluitore Memetico

nicola antonucci ritargliato2Il BLOG di Nicola Antonucci per aiutare Risparmiatori, Investitori e Traders a scegliere consapevolmente e... a non farsi fregare.

CONSULENZA ONLINE (ANCHE GRATUITA)

Pulsante Web Studio

Sei interessato?
Segui questo blog

Ogni volta che verrà inserito un nuovo articolo riceverai una notifica direttamente nella tua casella email.

×