Happiness for Business
Un nuovo modello di relazioni sostenibili d’impresa
In uno scenario sempre più complesso, solo un business consapevole che tenga conto del ben-essere delle persone in azienda e degli stakeholders risulta vincente. Quale Leadership sostenibile permette una spirale virtuosa di elevata produttività aziendale per “persone sane in business sano”? E quali le Competenze chiave per motivare i collaboratori in tal senso? A queste domande risponde il nuovo Modello di relazioni sostenibili d’Impresa.
Dobbiamo avere cura gli uni degli altri, ed essere disponibili gli uni per gli altri. Perciò ci chiediamo, per ogni decisione che prendiamo, quali conseguenze ha per i tempi futuri, e se è di giovamento, oppure se danneggia, le generazioni future.
Carol Cornelius, indiana Mohawk, dal libro: “Sai che gli alberi parlano?” ed. Il Punto d’Incontro
Si stima che siano 100.000 miliardi le cellule di un uomo adulto di taglia media. E simile è il numero di batteri che vivono sul suo corpo o al suo interno, svolgendo anche funzioni fondamentali per la salute, come partecipare allo sviluppo del sistema immunitario e alla digestione. Recenti scoperte di simbiosi tra organismi diversi, fanno parlare i biologi non più di unità biologiche, ad esempio di un fungo o di un’alga, bensì di simbionti. Il simbionte è un sistema complesso di organismi che vivono un rapporto con altri viventi traendone reciproco vantaggio. Allargando il concetto, possiamo considerare simbionti anche organismi più complessi, vegetali e animali. E infine persino l’uomo, con tutti quei miliardi di “unità biologiche” che convivono in modo integrato, contribuendo alla sua identità. Quando tutto funziona, queste unità, in sinergia fra loro, alimentano qualità emergenti che lavorano per il benessere dell’intero: in pluribus unum. Ampliando ancora, lo stesso possiamo pensare di un’azienda: un sistema ben più complesso delle entità/unità descritte nel suo organigramma. Comprende, in senso lato, tutto il suo sistema di stakeholdership (fornitori, clienti, ambiente politico, sociale, di risorse naturali, culturali, etc…). Potremmo coniare il termine simbio-impresa. Dunque, per la salute di un’azienda, per un business consapevole, la leadership sostenibile deve tenere conto dell’allineamento coerente e felice, cioè scelto, delle componenti di cui sopra, che devono condividere lo stesso DNA (progetto-sogno). E sentire reciproco riconoscimento con la simbio-impresa.
Per brevità di spazio, in questo mio primo contributo a Happiness for Business, progetto condiviso con Edvige Della Torre e Nicola Antonucci, mi concentrerò sulla componente umana interna, ma gli stessi concetti sono applicabili all’intera stakeholdership.
Maggiore è la complessità (da non confondersi con la complicazione), di un sistema impresa, maggiore è la possibilità di integrare le parti, di fare sinergia, e quindi di portare avanti un business consapevole e di elevata produttività aziendale nel tempo. Ma il tutto non avviene automaticamente. Ecco la necessità di una leadership sostenibile, illuminata, in grado di cogliere e utilizzare al meglio le opportunità che tale complessità comporta, evitando i rischi della stessa. E non c’è alternativa alla complessità, perché questa è la direzione della società e del business essendo tutto sempre più interconnesso. Senza la comprensione della complessità è praticamente impossibile perseguire forme consapevoli di benessere e di felicità sostenibile, anche nei luoghi e tempi di lavoro, come emerge dalle ricerche di Nicola Antonucci nel suo ultimo libro sulla Felicità Sostenibile.
Come promuovere una cultura della sostenibilità per un business consapevole?
Quale struttura connette le varie parti del sistema impresa e conduce a una elevata produttività aziendale? Io credo che sia la qualità emergente dall’insieme delle connessioni tra le persone. Una qualità frutto di relazioni sostenibili, in grado di “nutrire” tutti gli interlocutori con il minimo sforzo e il massimo delle capacità, di donarsi interazioni rispettose al servizio di una produttività volta al business consapevole. E’, quindi, fondamentale creare competenze relazionali tra risorse messe innanzitutto in grado di potersi connettere velocemente, razionalmente e con intelligenza emotiva - concetto ormai entrato nel gergo aziendale - ma anche con intelligenza corporea, ovvero con la capacità di percepire, di essere sensibili e di acuire i 5 sensi, di fare sinestesie, di lavorare integrando movimenti interdipendenti. Purtroppo, molti ancora credono che il corpo fisico in azienda sia da trattare come un necessario peso, al più da tollerare, specie a livello di leadership, perché tanto ‘quel che conta è ciò che si produce dal collo in su’, dalle ‘menti dell’azienda’. Spesso il corpo è il nuovo schiavo. E creare divisioni tra mente, emozioni e corpo è proprio del paradigma “divide et impera”, che è il contrario di “connetti e integra”, alla base del Modello di relazioni sostenibili d’Impresa. Nel Modello, infatti, l’intelligenza corporea è integrata attraverso un nuovo sistema di movimenti, il MovinmeD (v. aliquismilano.wordpress.com), caratterizzato da geometrie di linee, cerchi, lemniscate, spirali e loro composizioni che si eseguono con le parti mobili del corpo con asimmetrie, dissociazioni contribuendo a una elevata plasticità e all’armonia psicocorporea. Il MovinmeD incrementa il rilassamento psicofisico e l’equilibrio emozionale, ed è un utile supporto per la gestione degli stress, per incrementare creatività e solution finding nei team e in generale per un migliore work-life balance. A questo ampio tema è dedicato anche il Wellness Management System sviluppato da Edvige Della Torre (http://www.edwihr.com).
Balance, equilibrio: una parola centrale per il modello di relazioni sostenibili d’impresa
Sempre più vi è bisogno di resilienza, di capacità di gestire i colpi esterni e interni assorbendoli per riportarsi in equilibrio psicofisico. Una seconda componente del Modello è un metodo per dare e ricevere feedback con produttività da parte di chiunque (top – down e bottom up). Un’altra componente centrale è l’allineamento tra valori, visione, sogno aziendali e i corrispettivi personali. Spesso, infatti, la bassa motivazione delle persone (in media le persone rendono in azienda il 30%! delle loro potenzialità) è dovuta a pochi fattori. Tra questi, il gap sentito tra gli obiettivi di business e quelli personali; la bassa percezione di essere utili; il non ascolto delle idee e delle proposte di ciascuno per migliorare la produttività aziendale, mentre quando entrai in IBM, 35 anni fa, già dava i suoi frutti un serio “Programma di suggerimenti”, a cui chiunque poteva contribuire. Spesso la leadership si dimentica che l’uomo ha una sola bocca, ma due orecchie e due occhi. Il Modello di relazioni sostenibili d’Impresa vuole dunque ovviare a tali discrepanze che comportano sfridi e costi per il sistema. Per intraprendere il cambiamento auspicato verso una elevata produttività aziendale, è necessario un impegnativo, ma ben remunerato, investimento da parte di una Leadership che, a partire dai massimi livelli, proponga un clima che nutra relazioni sostenibili (sinergiche, solidali, pure includenti una sana competizione). Una leadership sostenibile, competente e responsabile, innanzitutto investe per sviluppare costantemente se stessa, integrando corpo, emozioni e intelligenza, sia per una visione e un sogno valoriali e condivisi sia per una maggiore resilienza nei momenti forti. L’equilibrio bisogna averlo per darlo. E ognuno può dare solo quello che è. Qui si tocca il tema della Autoleadership, che merita un capitolo a sé.
Tornando alla metafora corporea, ogni tumore è una crescita di cellule che non si riconoscono più parte dell’intero, del simbionte. E ogni malattia dovuta a batteri/virus cresce per le stesse ragioni: disidentificazione dal bene comune. Così un’azienda si ammala quando le relazioni sostenibili vengono meno, ovvero le persone non operano più, consapevolmente o meno, per il bene della simbio-impresa. E, come nelle malattie, parte della responsabilità è da attribuire al singolo batterio, o al gruppo di batteri o cellule tumorali in rivolta, e parte al sistema e alla leadership che permette ciò. E un leader aziendale non può - tout court - appellarsi a cause esogene o a inconsci aziendali per le malattie dell’azienda. Un leader non può nascondere le proprie responsabilità di magri risultati e bassa produttività aziendale dietro alibi, per quanto comprensibili, di mercati in crisi, di globalizzazioni limitanti, e men che meno di persone non motivate o di organizzazione inefficiente per “n” ragioni.
Il Modello di relazioni sostenibili d’Impresa prevede degli step precisi in grado di implementare e rendere metabolizzata una leadership diffusa a tutti i livelli (concetto di autoleadership e di empowerment di team funzionali), per una produttività vera e un business consapevole. Per tale Leadership sostenibile, al servizio dello sviluppo di una comunità complessa, alcuni concetti chiave sono necessariamente ossimorici: flessibilità strutturata, creatività organizzata, apprendimento ludico (perché chi impara meglio è il bimbo che gioca), divergenza di intenti convergenti, differenza di somiglianze, competizione per la cooperazione.
Per approfondire: Walter Gioia - www.aliquis.org