bollino ceralaccato

La Remora e lo Squalo: le Informazioni Finanziarie. (Finanza sull’Orlo del Caos – V)

Il quinto estratto dal libro di prossima pubblicazione “La Finanza sull’Orlo del Caos – Come cavalcare la complessità dei mercati finanziari”.

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Esperienze positive e, soprattutto, negative mi fecero diffidare della Finanza, delle Borse e degli Squali che li solcavano…

Manovratori, Anti-Robin Hood, Bestia Borsistica, greggi da tosare… non erano le figure con cui avevo iniziato anni prima ad affrontare e studiare la Finanza nella speranza di dare una Costituzione al (suo apparente) Caso.  Ma queste figure erano lì, reali o metaforiche, a reclamare un ruolo in questa grande commedia.

Erano lì a recitare il loro ruolo, creando ricchezze e distruggendone come un grande e poliedrico Shiva danzante.

Come Shiva dagli induisti, o le Forze della Natura dagli scienziati, anche gli Anti-Robin Hood e gli Squali finanziari vanno rispettati dai traders e dagli investitori. Gioia o sofferenza, prosperità o distruzione, guadagni o perdite dipendono da quanto e come si sappia “aderire alla Realtà” – come insegna il Buddha con la sua nobile psicoterapia ante litteram.

Il compito del trader e dell’investitore finanziario è pertanto comprendere, aderire e cavalcare la realtà finanziaria, non modificarla né prevederla.

Esiste un pesce molto intelligente che sa sfruttare la potenza propulsiva degli squali evitando, al contempo, il rischio di diventarne preda; un pesce che aderisce al suo squalo con una ventosa e lo usa come un taxi.    E’ la rèmora.

Da allora, ho sempre ambito a diventare… una rèmora.

E come l’intelligente rèmora, anch’io ho dovuto imparare a scoprire, individuare e seguire la scia delmio squalo (ce ne sono tanti, talvolta in lotta tra loro stessi!), per agganciarlo e seguirlo fin dove riuscirò, poiché gli squali si agitano, accelerano e virano bruscamente, e mi è difficile quindi rimanergli saldamente agganciato. Del resto, è altrettanto difficile per i cowboys rimanere saldamente in groppa al toro, per i surfisti cavalcare stabilmente le onde, per i velisti imbrigliare durevolmente i venti – non una gran consolazione comunque!

E’ difficilissimo rimanere agganciati allo Squalo, ma è già difficile l’iniziale individuazione della sua scia per agganciarlo e seguirlo.

Quali scie può cercare un investitore scientifico? Una scia è un fenomeno fisico determinato, nei sistemi gassosi e liquidi, dal passaggio di un corpo che crea una turbolenza, assorbita dal sistema in un certo tempo.  In Borsa, la scia delle manovre degli Squali è visibile, con le relative turbolenze, nella liquidità, ossia nei volumi scambiati.  Osserva i volumi, non le quotazioni.

Facile a dirsi, ma…

  • se sei ancora imbevuto di Analisi Fondamentale o, soprattutto, di Analisi Tecnica, sarai inevitabilmente distratto dalle quotazioni che elaborerai con indicatori e oscillatori, per non parlare delle figure tecniche d’inversione (che non sono previste per i volumi…)
  • se leggi i giornali e ascolti i notiziari, sarai inevitabilmente attratto da informazioni riguardanti le quotazioni, poiché i volumi non interessano a nessuno – o quasi!
  • se parli di finanza, borsa e azioni con operatori e conoscenti ignari di sistemi fisici, riceverai informazioni e spunti esclusivamente in merito alle quotazioni, poiché non hanno strumenti e criteri per valutare i volumi (“ehi - il Titolo X è cresciuto del 50% - boia d’una miseria!”, mentre nessuno ti fornirà la preziosa informazione “ehi – il Titolo X ha appena avuto un eccezionale piccodi volumi scambiati – chissà come mai!”).
  • se, come avrai notato, la visibilità dei volumi degli indici borsistici sia andato persino riducendosi negli ultimi anni, anziché aumentare con l’ausilio delle tecnologie informatiche, sarai ulteriormente indotto a trascurare tale fondamentale grandezza fisica.

Eppure, i volumi, soprattutto degli indici borsistici, rappresentano un flusso di reali scambi di masse monetarie – l’energia del sistema - ossia di informazioni più difficilmente manipolabili rispetto alle quotazioni.

L’obiettivo prioritario diventò evidente: scoprire le vere e autentiche Informazioni Finanziarie allostato puro -  non distorte, non manipolate e, soprattutto, semanticamente ricche di significato.

Se Qualcuno manovra un titolo, è plausibile scorgere tracce sospette proprio nei volumi, ed è lì che si scoprono possibili scalate o accumulazioni ostili – non dai giornali.

Lo si può anche desumere dagli eventuali insider che, all’interno dell’azienda scalatrice e a conoscenza di certe strategie, non resisteranno alla tentazione di effettuare compravendite (reato gravissimo!) tramite amici, permettendo a me, a te e a tanti altri di individuare e sfruttare tale traccia nei volumi.   Ma… hai mai notato l’estrema severità delle leggi vigenti in tutti i Paesi contro gli insider, puniti con anni di galera e multe stratosferiche?  Qualcuno ha fatto sì che tutti i Paesi avessero leggi capaci di scoraggiare tale eventualità, per impedire che, tramite i volumi, si aprissero pericolose brecce nella segretezza di certe manovre, così come un piccolo forellino in una diga può tramutarsi, per effetto dell’energia del flusso idrico, in una voragine disastrosa.

Qualcuno è molto interessato ad avere immense greggi da tosare attraverso l’utilizzo di indicatori e oscillatori, magari integrati in avanzati sistemi di trading automatico (“robot”, o “golem” di tradizione ebraica), che assicurino numerose e tempestive transazioni a ciascun segnale del mercato (anche a quelli, ovviamente, che Qualcuno può facilmente stimolare provocando reazioniprevedibilissime, come quella del 19 ottobre del 1987!)

Insomma, a Qualcuno non piace rivelare troppo i volumi degli indici borsistici, neanche a pagamento, forse perché… “al contadino non far sapere com’è buono il formaggio con le pere!”.

Se tali sono le omertà sui volumi, figuriamoci su altri dati sensibili di società, di andamenti agricoli, immobiliari e industriali e sui tanti dati macroeconomici che da un minuto all’altro scombussolano le Borse (come se proprio nessuno le conoscesse e sfruttasse prima…!).

Questa ovvia asimmetria informativa è la mina che, da sola, sgretola i piedi d’argilla di numerose teorie, modelli e formule che hanno creato negli ultimi 50 anni “un apparato statistico così gigantesco e sofisticato, eppure con risultati tanto scadenti”  (Wassily Leontieff, premio Nobel 1973).

Tra questi va menzionata la Efficient Market Hypothesis (EMH).

Lo scetticismo sulle possibilità di predire gli andamenti finanziari portò gli studiosi, negli anni ’60, ad investigare almeno la logica sottostante i processi casuali (random) nei mercati dei capitali.  Ne scaturì l’EMH elaborata da Eugene Fama.

Il mercato è considerato efficiente quando, in ogni momento, i prezzi dei titoli riflettono in modo corretto tutte le informazioni disponibili.

Questo significa che i prezzi si aggiustano immediatamente all’arrivo di nuove informazioni per ritornare sempre in equilibrio.

Il mercato diventò, con questo concetto, un enorme e sofisticato calcolatore, capace di semplificarci la vita nell’elaborazione di complesse e interminabili operazioni matematiche – potenza della pigrizia che aguzza l’ingegno!

L’analisi di Fama tendeva a confermare la “Random Walk Theory” dei prezzi azionari già investigata da numerosi autori a partire da Louis Bachelier nel 1900.

Alla loro opera Fama aggiunse un più rigoroso approccio statistico-matematico: si trattava di una nuova rivoluzione per la finanza.

Le evidenze dei test di Fama negli anni ‘60 mostravano valori di correlazione prossimi allo zero, il che significa che le serie storiche finanziarie erano paragonabili ai numeri generati dal gioco della roulette: non correlati, ossia indipendenti tra di loro.

Secondo Fama, un mercato efficiente è un mercato in cui operano molti soggetti che agiscono al fine di massimizzare i propri profitti, cercando di prevedere il futuro prezzo delle attività negoziate, e dove le informazioni sono disponibili gratuitamente per tutti i partecipanti, per cui:

  • in un mercato efficiente la competizione tra gli investitori conduce ad una situazione in cui, ad ogni istante, il valore corrente delle attività risente dell’effetto degli eventi accaduti e di quelli che il mercato si aspetta che accadranno;
  • in un mercato efficiente i prezzi devono “riflettere pienamente” le informazioni disponibili.

A questo punto ho chiuso con i “Babbo Natale”, i “Gesù Bambino” e le “Befane” varie, e ho iniziato a praticare un culto incondizionato della Realtà – visibile, concreta e “falsificabile”.

 

Marcel Proust, 1871 – 1922, scrittore francese.

L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.”  (oppure “occhiali speciali”, aggiungo io…)

Limiti e Effetti Collaterali dell’Informazione Finanziaria (“I.F.”):

·         l’Informazione Finanziaria non può mai arrivare dai diretti interessati, sia perché non vogliono dividere la torta con nessuno, sia per lo spauracchio delle terribili leggi contro l’insider trading.

·         L’I.F. è necessariamente convogliata a noi in ritardo rispetto alle reali decisioni, e in momenti che sarebbe ingenuo reputare casuali.   Come ci ricorda Dante Alighieri: “Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare” – Inferno, Canto III e Canto V.

·         L’I.F. viene necessariamente convogliata, salvo alcune eccezioni libere e indipendenti,  attraverso canali di massa (giornali, televisioni, radio…) che, guarda caso, ogni tanto diventano l’ossessione di qualche grosso gruppo industriale-finanziario per meglio condizionare intere masse di risparmiatori e investitori, oltre che di tradizionali consumatori.

·         Nel 1958 (prima edizione)  venne pubblicato negli USA “I Persuasori Occulti” di Vance Packard. Se 50 anni fa c’era già chi scriveva su tecniche manipolatorie consolidate nel mercato americano, pensi che i Persuasori Occulti si siano fermati lì senza perfezionarle con le incredibili scoperte nei campi sia delle Scienze Cognitive (come noi Esseri Umani elaboriamo le informazioni, produciamo decisioni e attuiamo i conseguenti comportamenti) sia dell’Economia Sperimentale (come noi Esseri Umani elaboriamo le nostre complesse “Algebre di Valori” inconsapevolmente)…?

·         L’I.F. – e non solo – viene sempre meglio trasmessa e inoculata nelle menti degli investitori attraverso specifici “virus mentali” (o “memi”, nella definizione di Richard Dawkins) costruiti, diffusi e inoculati in noi dai mass media, posseduti e controllati da potenti lobby di potere finanziario (gli Squali, alias gli Anti-Robin Hood).

·         L’I.F. – e non solo – crea fenomeni diffusi di bulimia informativa che induce dosi sempre più massicce e frenetiche di notiziari, informazioni, report.  Masse di informazioni che ottundono le nostre capacità di valutazione critica e che richiedono competenze sempre maggiori per poter essere filtrate.

·         L’unico vaccino contro questa bulimia informativa, e alla distorsione della nostra “Algebra di Valori” (definita in seguito), è praticare una rigorosa dieta di notizie, esponendosi il minimo necessario ad esse, per recuperare quella attenzione e quegli occhi necessari per vedere la reale origine, natura e scopo di ogni I.F.

Cui Prodest? - A chi giova  l’Informazione Finanziaria?

A chi la fornisce (mass media) o a chi la riceve (tu, io, altri investitori e traders)?

A te l’ardua sentenza!

Bibliografia essenziale:

L’Arte di Persuadere - di Massimo Piattelli Palmarini, 1995, Gli Oscar - Mondadori

Il gene egoista – di Richard Dawkins, scritto nel 1976, pubblicato nel 1994 in italiano da Mondadori.

 

Ad maiora!

Nicola Antonucci   

nicola.antonucci@complexlab.it

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