bollino ceralaccato

Bolla scaccia Bolla…?!

Curare i sintomi e, giocando solo sull’effetto placebo, rischiare di aggravare la malattia..?!

Dev’essere questa la filosofia che ha ispirato i massimi responsabili dell’economia mondiale per uscire dalla prima “Crisi Globale al Cubo” (geograficamente, socialmente, economicamente) della storia .

Quale nuova bolla…? Eccola:

a)      la violenta inversione dei tassi BCE (clicca qui per il link al grafico dal 2001 a oggi) così come di quelli americani portati a zero,

b)      gli enormi acquisti di titoli di stato da parte della Federal Reserveche porterà il suo debito a oltre 1.800 miliardi di $ a fine 2009, pari al 13% del Pil Usa (non ci sono sufficienti acquirenti di Bond per coprire le esigenze del debito Usa!),

c)      il rapporto (“k di Marshall”) tra l’offerta di moneta (M1) e il Pil nominale è oggi al record storico sia nel G-5 (Usa, Eurolandia, Giappone, UK, Giappone) sia nei paesi  Bric (Brasile, Russia, India, Cina):  150 e 170 rispettivamente, rispetto al livello di 100 del 1997,

…insieme a tanti altri elementi, testimoniano dell’unica vera politica globale in atto: creare una nuova immane bolla di cartamoneta stampata di fresco! Originale e senza rischi…vero?!?

Il primo effetto di stampare moneta è, classicamente, una ripresa dei corsi azionari e delle commodities (perfettamente realizzata, con la ripresa drogata degli ultimi tre mesi), una ripresa economica dopo 1 anno e mezzo e una ripresa dei consumi dopo due anni – se le banche trasferissero questo tsunami di liquidità alle imprese e alle famiglie… cosa che invece non sta avvenendo!

E’ evidente che, con la ripresa delle borse (e il vitale recupero dei CDS – Credit Default Swap) e dei prezzi del rame, del petrolio e altre commodities, la gente ha la percezione che la crisi vera sia finita.  Pura percezione da numeri altamente volatili, quali i prezzi delle azioni e delle commodities: oggi a mille, domani chissà!

La realtà economica parla invece di fallimenti in crescita: 36 banche fallite in Usa da inizio anno rispetto ai 24 dell’intero 2008; in Italia, addirittura il 55% di fallimenti in più di PMI rispetto al 2008; colossi come GM e Chrysler in Chapter 11 alla ricerca di “sposi affamati”.  Con l’inevitabile disoccupazione e incertezza lavorativa chi pensa di consumare come prima?

Allora, quali possibili Scenari Complessi Inflazione, Iper-inflazione oppure deflazione ?

L’eccesso di moneta stampata di cui sempre meno si fidano i risparmiatori (persino in Italia, la Banca d’Italia denuncia la fuga dai titoli di stato a favore i conti bancari!) ha già riportato:

a)      i T-Bond decennali Usa al 3,8%, malgrado la ferma volontà di tenere bassi i tassi appunto con lo tsunami di cartamoneta, con inevitabili ripercussioni sui mutui americani (e non solo!);

b)      le commodity a prezzi tali da impedire una eventuale ripresa!

c)      il rischio di un nuovo abbandono di mutui americani in massiccia scadenza tra la fine del 2009 e tutto il 2011 (clicca qui per un interessante grafico) – altrochè crisi subprime!!

Lo scenario quindi di una inflazione, o persino iper-inflazione, esiste, ma sarebbe un “vecchio trucco” che non vale più! Esso valeva quando un Paese era in crisi e così fregava tutti gli altri (anche i propri cittadini, of course!).

Oggigiorno, tutti i governi si sono dimostrati uniti e solidali nel pararsi il culo illudendo i propri cittadini con questa over-dose di liquidità sui mercati che sta già manifestando i suoi effetti perversi!  Difronte a un aggravarsi della crisi, con crollo ulteriore della produzione e dei consumi, perché non dovrebbero trovarsi tutti d’accordo (con l’esclusione di Cina e India nella parte dei creditori frodati…) a puntare a una robusta deflazione globale, amputando i propri debiti (bond bund bot… ) di un bel 20-30% ?!  Per il bene dell’umanità, of course…

E Cina e India, che a quel punto si alleeranno, dovranno solo decidere se dichiarare guerra all’ Impero Americano, al suo simpatico Barak Obama e al resto del mondo disperato, oppure… bere l’amaro calice!

Una deflazione morbida, ossia con una chirurgica “amputazione” dei debiti nazionali:

a)  per il bene di tutti: la deflazione è una sorta di “antibiotico” per economie malate, una curaimmediata (solo 2-3 anni… forse!), senza l’escalation di inflazioni nazionali che potrebbero trascendere in iper-inflazioni incontrollate e mortali!

b) per il bene di alcuni: la deflazione è una opportunità epocale di acquisire aziende, banche, assicurazioni e persino governi per chi ha immense “ liquidità liquidabili “.

Stiamo a vedere chi saranno i prossimi Rothschild o Rockefeller dell’economia globale, i nuoviAnti-Robin Hood.

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Nicola Antonucci

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