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“Poveri banchieri”… - chi oserebbe mai esprimere com-miserazione per i banchieri se non nel senso di augurare loro la stessa miseria nella quale stanno gettando miliardi di persone in tutto il globo?!
“Poveri banchieri” ha però un’unica ragione espressiva, ed è nei confronti di tutti i responsabili e managers delle principali banche mondiali (quali UBS, ING, Royal Bank of Scotland e decine di altre…) che sono “tecnicamente fallite” (e salvate solo da interventi pubblici) perché si sono fidati di… illustri economisti e autorevoli docenti premiati, talvolta, persino col Nobel!
Questi Top Managers di banche si sono resi colpevoli di avidità, di incuria nella valutazione dei reali rischi, di commistioni pericolose tra attività gestionali e speculative anche perché istigati in tal senso da esimi docenti ed economisti che garantivano loro: “il rischio è calcolato e compreso” (Premi Nobel Merton, Black e Scholes), “il rischio dei CDO – Collateralized Debt Obligations – è minimo” (David Li e la sua “Correlazione d’Insolvenza” del 2001), “è possibile avere rendimenti alti e bassi rischi” (quasi tutti, poiché pochissimi gridavano all’assurdità di tale affermazione) .
Questi Top Managers avevano molti doveri e responsabilità ma senza alcuna conoscenza dell’evoluzione dei sistemi fisici degli ultimi 30 anni, ossia della Teoria della Complessità. Il dovere deontologico di tutti gli economisti e docenti, invece, era proprio quello di:
• comprendere l’obsolescenza dei modelli finanziari di inizio ‘900 basati sulla statistica, sul calcolo delle probabilità , sulla “gaussiana”…
• introdurre nei modelli finanziari elementi di complessità, di caos, di… realtà!
Morale: tutti i Top Managers delle maggiori banche mondiali che hanno condotto al disastro le loro aziende e l’economia di intere nazioni – per avidità e ignoranza sui sistemi complessi - non possono essere, proprio tutti, cretini, folli, ingenui…
Sono “semplicemente” ignoranti di sistemi complessi e si sono quindi fidati (chi non l’avrebbe fatto?!) di immoralmente irresponsabili studiosi, matematici (i famigerati “quants”) , docenti universitari, economisti e consulenti che, anche loro, sono rimasti colpevolmente ignoranti di sistemi complessi.
Ecco, allora, che l’ennesima “crisi eccezionale” (“cigno nero”…) si è presentata in modi e con tempi che dimostrano che gli eventi eccezionali non sono proprio così eccezionali (come invece i modelli statistici-gaussiani “dimostrerebbero”…!).
Caro Investitore, risparmiatore, Trader… ispirati dal Principio Etico della Finanza Scientifica (“Non nuocere!”), cercate per favore di non farvi fregare anche voi “colposamente”, ossia trascurando e continuando a ignorare la natura complessa e caotica della finanza.
Cercate, soprattutto, di capire di chi fidarvi – che ne sappia almeno un minimo sui sistemi complessi e caotici applicati alla Finanza.
Ad maiora!
Nicola Antonucci
www.complexlab.it/amici/antonucci-financial-broker
14.5.2012
P.S.: Per avere un supporto nell’avvicinarti alla complessità e caos dei mercati finanziari, ti consiglio:
• il mio BLOG Financial Coaching
• per approfondimenti, il mio libro di Financial Coaching (basato sulla Finanza Scientifica) "Dalle balle alle bolle: la Finanza sull'orlo del Caos – Come cavalcare l’imprevedibilità dei mercati finanziari.” (con “Elementi di Analisi Fisica”) edito da Hudsucker (per informazioni e acquisti online: www.hudsucker.it/dalle-balle-alle-bolle )
PAROLE CHIAVE: finanza scientifica , financial coaching , banchieri