bollino ceralaccato

Manifesto del Lavoro Sostenibilmente Felice

 

Ha senso parlare di “lavoro sostenibilmente felice” quando lo stesso lavoro non è più sostenibile, sia per l'attuale crisi epocale sia per l’evoluzione strutturale del mercato del lavoro? Una volta ci si ammalava e si poteva arrivare a soffrire molto, al  lavoro e per il lavoro, specie in anni di lotta di classe, quando si stabiliva un gap, umano e spirituale, tra certi “padroni” e i loro dipendenti.
Nell’attuale contesto segnato da una crisi che si abbatte ferocemente su ampi strati sociali, e al contempo caratterizzato dalle tecnologie di Rete che promuovono una più efficace e democratica diffusione della Conoscenza, una simile sofferenza lavorativa è ancora accettabile?

Noi crediamo di no.

Crediamo

che la crisi del lavoro sia, anche, frutto della crescente infelicità nei luoghi di lavoro, espressa con svariate forme di mobbing, nevrosi, atteggiamenti arroganti e persino di sadismo. Chi e come potrebbe essere produttivo, proattivo, partecipe della Vision aziendale in simili condizioni?

Crediamo

che la crisi del lavoro abbia potuto persino incancrenirsi in Italia anche perché, negli ultimi decenni, è andata crescendo la presenza di Competenze Individuali e Aziendali sempre più elevate e aperte, mentre la cultura manageriale e imprenditoriale è rimasta sclerotizzata su schemi cognitivi e relazionali caratterizzati da una insufficiente apertura alle nuove tecnologie, e ai "nuovi agenti", digitali.  Potrà ancora essere sana, e sopravvivere, un'Azienda nella quale domina la cultura familistica del controllo, rifiutando la moderna richiesta da parte del Mercato di Aziende, di Competenze, di Capitali sempre più dinamicamente connessi in Rete e, quindi, con la Realtà globale?

Crediamo

che la crisi del lavoro abbia trovato humus fertile nella crescente diminuzione della tanto declamata meritocrazia, in favore di relazioni opache, che privilegiano gli aperitivi, le cene, i club, i letti... rispetto alle università, ai libri, al rischio imprenditoriale, ai Sogni.  Chi e perché dovrebbe rischiare anni di studio o di investimenti in progetti innovativi in un contesto che apprezza come modelli vincenti la furbizia e il pragmatismo conformista rispetto alla Cultura?

Crediamo

sia sacrilego rimanere legati a obsolete rivalità tra imprenditori e collaboratori, anziché sviluppare una consapevole interdipendenza sinergica: una connessione complessa basata sui Valori della Competenza, ossia su misurabilità, confronto e trasparenza essenziali per promuovere Merito e Dignità. Una connessione tra comuni Obiettivi, Mission, Sogni - tutti nutriti di reciproca fiducia e trasparenza;

Crediamo

sia più che mai necessario applicare, nella quotidianità dei rapporti di lavoro, Valori quali:  Equità, Solidarietà, Corporate Social Responsibility, spesso ridotti a mero “slogan cosmetico”, anziché essere pratiche vissute quotidianamente, con conseguenze nefaste sul piano psico-fisico e dell’appagamento professionale;

 

ComplexLab intende porsi come nuovo Polo sano, etico, positivo e innovativo per promuovere una Rivoluzione Copernicana capace di tradursi in una realtà del lavoro profondamente rigenerata nei suoi fondamenti valoriali.

Fondamenti valoriali che trovano nella Competenza la loro Stella Polare, poiché la Competenza, dell'Individuo e dell'Azienda, implica ineluttabilmente (e purtroppo per tanti parassiti!), la pratica trasparente della misurazione, della valutazione e del riconoscimento attraverso i Valori del Risultato, del Merito, della Formazione condivisi con la massima trasparenza consentita dalle tecnologie digitali. Ma a tanti manager, imprenditori e politici, affetti da "controllo-mania", la Trasparenza non piace.

 

ComplexLab si impegna nello stimolare e mantenere vivi tanti Sogni condivisi attraverso sane connessioni, dentro e fuori dai luoghi di lavoro, con la forza delle tecnologie più avanzate, delle metodologie scientifiche più moderne e del Principio Trasparenza.

Che altro c'è da fare in Italia, se non connettersi sempre più e meglio per fare, per cambiare, per sognare – insieme?

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