ComplexManagement
In definitiva, nessuno può trarre dalle cose, libri compresi, altro che quello che già sa.
Chi non ha accesso per esperienza a certe cose, non ha neppure orecchie per udirle.
Friedrich Nietzsche, Ecce Homo, 1888.
Il vero Talento della Complessità: saper immaginare scenari possibili prima e meglio di altri.
Francesco Varanini
PREMESSE
Nell'Era della Complessità, e in qualità di manager e/o imprenditore in qualsiasi ambito (aziendale, pubblico, finanziario, investimenti, trading...), puoi ancora permetterti di ignorare i principi scientifici e le metodologie pragmatiche di applicazione della Complessità? No, ovviamente, ma... non basta più. Occorre ormai, data l'elevatissima complessità della Realtà mondiale a partire dal 2008, integrare la Complessità con pochi principi fondamentali della Teoria dei Giochi e delle Scienze Cognitive. L''Era della Complessità, implica, strutturalmente, continui cambiamenti di scenari, imprevedibilità, "cigni neri" e sorprese.
Per decidere - operativamente ed efficacemente - occorre saper discernere le troppe variabili della Realtà (con la Complessità), saper valutare i troppi dilemmi noti e ignoti (Teoria dei Giochi) e, soprattutto, saper attuare la decisione presa (Scienze Cognitive). Occorre un approccio cognitivo ai giochi complessi.
E, ancora, occorre smettere di confondere Complessità con complicazione o casino. Nonché Teoria dei Giochi con... Risiko o Mahjong.
APPROCCIO NOSE (Necessità - Obiettivi - Soluzioni - Evidenze)
Se hai la Necessità di superare psico-fisicamente e di sfruttare economicamente le incessanti Sorprese dalla Realtà e dai Mercati, e persegui l’Obiettivo di migliorare la tempistica e l'efficacia delle decisioni, le Scienze più moderne hanno la Soluzione in un "approccio cognitivo ai giochi complessi” che qui espongo quale Evidenza di ventennali Ricerche & Sviluppi nell’ambito di svariati progetti, ruoli manageriali, imprese startup, libri pubblicati. articoli divulgativi (vedi link in prossimo paragrafo) e un servizio personalizzato di Complex Leadership.
Questo percorso dalle tue Necessità all'ArTecnica di attuare decisioni complesse, richiede un Dialogo da condividere con un Cammino, insieme.
Qui inizia un Cammino (in 2 Parti) verso l'applicazione pragmatica della Complessità (Teoria della Complessità e del Caos - TdCC) attraverso l’impiego necessario della Teoria dei Giochi (TdG) e delle Scienze Cognitive (SC), con una proposta di convergenza in un Approccio Cognitivo ai Giochi Complessi.
I manager, gli imprenditori, gli investitori / traders [d'ora in poi, genericamente, manager], ispirati da un sano pragmatismo, hanno imparato a diffidare di tanti bei termini, interessanti concetti e brillanti presentazioni, prive però di conseguenze comportamentali sostenibili e di risultati misurabili.
Bei concetti che conducono spesso all’alibi anti-costruttivista della rassegnata passività di fronte all’imprevedibilità dei fenomeni complessi.
Oltre alla curiosità stimolata dai bizzarri principi della Teoria della Complessità, al manager non rimane altro che tornare al proprio lavoro quotidiano di prendere decisioni... esattamente come prima, quando va bene! Talvolta, invece, torna più confuso da nuovi approcci, visioni ed esperienze altrui! E’ raro che il manager apprenda anche un minimo di principi e criteri dell’ormai affermata e riconosciuta Teoria dei Giochi, necessaria per affrontare scientificamente dilemmi e decisioni.
Per costruire i Manager della Complessità – i ComplexManager - superando l'attuale legittima diffidenza nei confronti della neonata disciplina scientifica della TdCC, è necessario coniugare questa disciplina con la matematica TdG, senza la quale la prima rimane sterile dal punto di vista decisionale.
La TdCC senza il supporto della TdG conduce quasi sempre a forme di esitazione senza decisione, di stallo decisionale, di ‘catatonia’ difronte alle caratteristiche dei sistemi complessi: imprevedibilità, sensibilità alle condizioni iniziali, segnali deboli, “effetto farfalla”…
Il ComplexManager deve trovare la strada delle decisioni con esitazione – esitazione imposta dalla consapevolezza della complessità delle situazioni e dalla valutazione scientifica dei dilemmi, che solo la TdG permette.
La TdCC è sterile – se non paralizzante – per chiunque non l’affronti come una nuova Teoria dei Giochi Complessi.
Il nuovo approccio qui proposto, inoltre, può essere ottimizzato con la consapevolezza di un’ulteriore disciplina scientifica: le Scienze Cognitive – un ‘mosaico’ di discipline che studiano i limiti, le caratteristiche e le potenzialità dell’Essere Umano di conoscere, pensare e, quindi, decidere.
Le SC hanno fortemente ridimensionato la più grande presunzione umana, declamata da Pico della Mirandola: il libero arbitrio.
Lo scopo di questa serie di puntate è fornire una sintesi pratica e operativa di tali discipline, e fornire così ai managers che intendono affrontare progettualmente la complessità, e le relative decisioni, una Bussola per raggiungere Obiettivi di Benessere per sé, per i colleghi, per l’azienda, per il bilancio…
From Chaos to Cash Flow!
I temi saranno affrontati con il Metodo WorkOlistic ® basato su interdisciplinarità, corrispondenze emotive e cognitive, multimedialità (testo+immagini+audio+video).
Ogni tema verrà scomposto, e richiamato da specifiche icone, in:
Tesi | |
Breve commento, spunto per ulteriori appronfondimenti | |
Citazione evocativa (testo, immagini, audio, video) | |
Managers 'agli estremi': sig. A e sig. Z | |
Manager tipico attuale: il SimplexManager | |
Discipline Scientifiche necessarie all'approfondimento della Tesi. | |
Bibliografia essenziale |
Ogni termine scientifico utilizzato (per es.: circolarità, attrattori caotici, frattali, massiminimo, strategie miste, credenze, memetica, principio di pertinenza, catatonia,…) verrà supportato da una essenziale base teorica e, soprattutto, da una esemplificazione operativa – per applicarli praticamente nelle piccole e grandi decisioni del lavoro (e della vita).
Adeguati glossario e bibliografia accompagneranno il lettore.
L’esito auspicato di questi testi è di diffondere tra i managers un’Etica della Conoscenza, un 'manifesto' dei manager della complessità che li sproni alla conoscenza, all’aggiornamento e all’approfondimento scientifico, finalizzati a migliori equilibri professionali, aziendali, esistenziali.
Presento qui la Prima puntata e, a seguire, la Seconda.
**** I PARTE****
Tesi: Il manager è colui che affronta e risolve dilemmi. | |
Breve commento, spunto per ulteriori approfondimenti: Il manager, prima di essere un leader, un realizzatore di visioni, un coordinatore di persone e risorse, dev’essere una persona capace di comprendere (con intelligenza) e affrontare (con coraggio) le contropartite, i costi e gli effetti circolari di qualsiasi attività. Più articolati ed eterogenei i dilemmi, maggiore il ruolo manageriale: dal manager operativo al manager strategico e ‘politico’. La vera managerialità è quindi un’ArTecnica della decisione. Il manager della complessità necessita pertanto anche di una moderna Etica, pragmatica, scientifica e senza moralismi, proprio per affrontare dilemmi di significativa complessità e eterogeneità. |
|
Citazione evocativa (testo, immagini, audio, video): Che io abbia il coraggio di cambiare ciò che posso cambiare, la saggezza di accettare ciò che non posso e l'intelligenza di distinguere tra i due. - Thomas More |
|
Managers 'agli estremi': sig. A e sig. Z: I manager estremi sono rappresentati dalle due forme di ‘catatonia’: catatonia stuporosa per coloro che esitano senza decidere; catatonia agitata per i decisionisti, che decidono senza esitare (ossia, senza consapevolezza della complessità e delle metodologie della TdG). |
|
Manager tipico attuale: il SimplexManager: Il SimplexManager è un decisionista che valuta le situazioni prevalentemente sulla base delle proprie esperienze piuttosto che sulla base di possibili scenari impensati, ma intuibili attraverso un dialogo creativo con gli Altri. |
|
Discipline Scientifiche necessarie all'approfondimento della Tesi: TdG |
|
Bibliografia essenziale suggerita: Calcoli Morali, di Laszlo Merò Corso di "Etica sull'Orlo del Caos: una bussola per managers" - Nicola Antonucci |
Il manager risolve dilemmi con una specifica e personale Algebra di Valori. | |
I dilemmi semplici sono omogenei, ossia tra valori equiparabili economicamente (costi-ricavi, tempi-qualità, pagamenti-prezzi,...). I dilemmi complessi sono invece eterogenei, tra valori non equiparabili solo economicamente (reputazione, modularità, scalabilità, vincoli, esposizione legale, diritti intellettuali,…). Insomma, il manager deve superare il tradizionale dogma scolastico e imparare, invece, a sommare mele con… pere, e magari anche con cioccolata (forse, ne otterrà una buona torta…) Ne deriva la capacità di elaborare un’Algebra di Valori, condivisibile in determinati contesti professionali, aziendali, sociali. Tale Algebra di Valori elimina i rischi della banalizzazione delle valutazioni, del cinismo economico, della semplificazione dei dilemmi e dell’imposizione dogmatica e non ‘falsificabile' delle conclusioni (da parte di individui autoritari, ma non autorevoli). |
|
Il cinico è colui che conosce il prezzo di tutto e il valore di niente. – Oscar Wilde (con sottofondo musicale di Material Girl – Madonna) |
|
Estremi: il manager acrobata dell’Excel, che delega a tale applicativo l’Algebra di Valori, e il manager da tartufo, ossia che decide a fiuto. |
|
Il SimplexManager è il ‘cinico’ di Oscar Wilde. |
|
TdG |
|
Bibliografia essenziale suggerita: Calcoli Morali, di Laszlo Merò |
Il manager affronta e sfrutta, anziché subire, le crescenti complessità dei dilemmi. | |
La Complessità “incomincia da 3” (studio dei 3 corpi di Poincaré-1908; i ménage à trois…). Qualsiasi manager si trova spesso a prendere decisioni che comportano effetti positivi e negativi su 3 o più grandezze aziendali interrelate, ossia in relazione ‘circolare’ tra loro. Ciò comporta necessariamente l’ingresso nei territori dell’imprevedibilità e della creatività dei sistemi complessi, ossia nella sovrabbondanza di possibili scenari. Ciò spaventa il manager 'conservatore' formatosi sulle basi di una scienza ‘deterministica' (o 'laplaciana’), finalizzata ad attività pianificabili e abbastanza prevedibili. Non necessita tanto di creatività e immaginazione, quanto di rigoroso calcolo. Ciò stimola, invece, il manager del futuro, che conosce bene la sovrabbondanza di scenari impensati che le dinamiche complesse garantiscono col rimescolamento delle informazioni da parte degli ‘attrattori caotici’. E ciacuno scenario presenta opportunità e valori aggiunti ben diversi dagli altri. Il talento del manager è, quindi, di immaginare e realizzare scenari impensati prima e meglio di altri. Per il Benessere dell'azienda, del bilancio e, soprattutto, della propria salute psico-fisica! |
|
Il filosofo è colui cha ama calarsi nel caos e lì sentirsi a proprio agio. – Ludwig Wittgenstein |
|
Il manager staliniano, che pianifica a 5 e più anni (sic!), e il manager pompiere, che corre solo dietro alle urgenze. |
|
Il SimplexManager è molto paziente, pronto a replicare ogni 6 mesi il lavoro di pianificazione, di budget, di assunzione e di… licenziamento. |
|
TdCC |
|
Bibliografia essenziale: Non linearità, caos, complessità - di C.Bertuglia e F.Vaio. Corso di Benessere Professionale: "Sii vivo mentre lavori!" - Nicola Antonucci |
Il manager comprende i meccanismi della crescente complessità della realtà. | |
Il manager conosce l’insegnamento della ‘mappa logistica di Feigenbaum’ che ha rappresentato il primo momento di consapevolezza dei meccanismi dei fenomeni complessi e caotici negli anni ’70. Qualsiasi fenomeno che presenti interazioni tra più grandezze (‘variabili’) può essere deterministico (ambito della prevedibilità), complesso (imprevedibilità determinata) o caotico (imprevedibilità indeterminata) semplicemente in funzione della sua ‘dinamica’, ossia del ritmo di variazione delle sue variabili (lenta, graduale, veloce) L’attuale realtà sociale, produttiva ed economica è dominata dalla tecnologia e dai suoi ritmi di “crescente crescita”; il tasso d’innovazione in tutti i settori e dimensioni (spazio-temporali) ha determinato il passaggio:
|
|
Il futuro non è più quello di una volta. – Arthur C. Clarke (con sottofondo musicale dell’ Incipit di Così parlò Zarathustra, di Richard Strauss) |
|
Il manager nostalgico, che rimpiange “come si lavorava bene una volta”, e il manager incasinato, che subisce la complessità senza comprenderla… |
|
Il SimplexManager s’impegna a ridurre la complessità, semplificando processi, organigrammi e strutture senza una comprensione e visualizzazione delle intime relazioni e dinamiche interne (‘attrattori’), in base al presupposto semplicistico che ‘semplice è bello’. |
|
TdCC |
|
Bibliografia essenziale: Non linearità, caos, complessità - di C.Bertuglia e F.Vaio. |
Il manager non prevede. ‘Cavalca' la realtà. | |
Se preferite le metafore del 'cavalcare' il toro (rodeo), del ‘veleggiare’ o del ‘cavalcare le onde’ (surf), vanno tutte bene, purché non vi schiantiate fissandovi su un preciso scenario futuro. Immaginare, e quindi cavalcare, quanti più scenari futuri possibile: questo è il vero talento del manager. Tutti gli scenari sono possibili e saranno determinati dalle 'biforcazioni' e dagli attrattori propri del sistema complesso. Occorre essere pronti! Ma diversi scenari richiedono diversi atteggiamenti, diverse competenze, diverse personalità, e, se non bastassero le proprie individuali ‘personalità plurime’, occorre predisporne ulteriori costituendo team tra Diversi. I comportamenti ottimali (‘strategie’) devono quindi essere necessariamente misti, e costituire così vincenti ‘strategie miste’ tra più ‘giocatori’, come ha insegnato fin dagli anni ’40 il matematico John Nash. Occorre imparare ad alternare comportamenti probabilistici con opportuni ‘dadi speciali’, o, in mancanza, si può ricorrere alle proprie emozioni e irrazionalità: i ‘dadi molto speciali’ fornitici da Madre Natura. |
|
Il caso favorisce le menti preparate. – Louis Pasteur |
|
Il manager tutto d’un pezzo, coerente al proprio scenario perseguito fino alla morte (professionale), e il manager voltagabbana, non avendo scenari propri da perseguire… |
|
Il SimplexManager è tenace e coerente, perché ha un unico e semplice ‘idolo’ da venerare e soddisfare: gli Obiettivi, per il proprio... bonus. |
|
TdG, TdCC |
|
Bibliografia essenziale: Non linearità, caos, complessità - di C.Bertuglia e F.Vaio. Bibliografia essenziale suggerita: Calcoli Morali, di Laszlo Merò |
FINE I PARTE
**** II PARTE ****
Tesi: Il manager impara a vedere e a cavalcare le ‘biforcazioni’ e gli ‘attrattori caotici’ della propria organizzazione complessa. | |
Breve commento, spunto per ulteriori appronfondimenti: La ‘mappa logistica di Feigenbaum’ (clicca per utilizzare un'interessante simulatore!) mostra le successive comparse di 'biforcazioni' all'aumentare della complessita' del sistema, fino a diventare incomprensibilmente fitte sull'orlo del caos (x >= 3,5699... nel simulatore). Ad ogni biforcazione corrispondono due nuovi possbili scenari e, di conseguenza, un nuovo dilemma. Fintanto che non ci sono biforcazioni (x < 3 nel simulatore) abbiamo sistemi laplaciani, nei quali la pianificabilita' e il decisionismo tornano a essere pratiche quotidiane legittime dei SimplexManagers. Con 1,2,4.... biforcazioni ( x > 3) entriamo nei sistemi complessi, nella prima zona 'a imprevedibilità traumatica', persino catastrofica (originariamente la TdCC veniva infatti chiamata Teoria delle Catastrofi) Con 10, 100... biforcazioni l'imprevedibilità diventa... prevedibile e attesa, quindi cavalcabile. Si rischia pero' anche di entrare nel territorio del caos (biforcazioni eccessivamente fitte e frequenti), laddove 'cavalcare' implica estrema creatività, intuizione e... fortuna: non e' l'ambito più congeniale per i managers. Il ComplexManager impara a percepire le possibili biforcazioni, i relativi momenti e i possibili scenari individuando (visualizzando) gli 'attrattori' della propria organizzzazione: in coincidenza con essi si 'scatenano' le biforcazioni. In altri termini, aumenta la 'volatilità' del sistema e la necessità per imanagers di essere più flessibili (mentalmente, psciologicamente, operativamente). |
|
Il vero talento della Complessità è saper immaginare possibili nuovi scenari ('mondi') prima e meglio di altri - Francesco Varanini |
|
Managers 'agli estremi': sig. A e sig. Z: I managers estremi sono: quello 'farfallone' che muta opinione e strategia (sic!) a ogni minimo cambiamento di situazione (senza comnprenderle, quindi), e quello 'orgoglione', che per orgoglio non accetta, nè quindi vede, i reali cambiamenti in corso e forse già compiuti (quindi, un po' co.....) |
|
Manager tipico attuale: il SimplexManager: Il SimplexManager crede che il mondo sia sempre lo stesso, 'laplaciano', determinabile e pianificabile, per poi lamentarsi sempre per il 'casino' intorno a lui che smentisce sempre ciò che lui 'razionalmente' aveva previsto! |
|
Discipline Scientifiche necessarie all'approfondimento della Tesi: TdCC |
|
Bibliografia essenziale: Non linearità, caos, complessità - di C.Bertuglia e F.Vaio. |
Il ComplexManager lavora sull'Orlo del Caos, tra creativita' e... Catatonia |
|
La sovrabbondanza di scenari posssibili determina numerose opportunità per chi ha il talento di coglierli e la creatività per sfruttarli. Ma è anche vero che la sovrabbondanza di scenari, e conseguenti dilemmi, comporta crescente esitazione, difficoltà cognitive e psicologiche, indecisione. Ciò comporta il rischio di forme schizofrencihe, seppur 'blande' di catatonia stuporosa (ossia, chi esita a tal punto da non agire, per non dover decidere), oppure di catatonia agitata (ossai, che non esita mai, non riflette sui dilemmi, e decide - un decisionismo superficiale e dannoso). Il manager deve saper trovare un personale equilibrio tra esitazione (difronte ai dilemmi e ai nuovi scenari ) e decisione (difronte alle proprie responsabilità e impegni presi). |
|
Sono sempre stato dell'opinione che lo sgobbare sia semplicemente il paravento per chi in realtà non ha assolutamente nulla da fare - Oscar Wilde |
|
Il manager 'esecutore', che esegue solo le decisioni altrui, e il manager 'Speedy Gonzales', che decide troppo velocemente per aver tempo anche di... pensare! |
|
Il SimplexManager decide responsabilmente, con ansie e paure, senza quella serena esitazione donata dalla comprensione tecnica dei dilemmi. |
|
TdG, SC |
|
Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi - Watzlawick Paul; Beavin J. H.; Jackson D. D. |
Il ComplexManager 'si fa' chirurgo per essere un manager migliore.
|
|
Le organizzazioni sono sempre più interconnesse, quindi complesse, con conseguenti imprevedibilità e difficoltà cognitive a seguire "troppe variabili troppo variabili". I managers innovativi devono diventare sempre più dei chirurghi che, prima di operare con precisione, tempestività, efficacia e serenità, proprio su organismi altamente interconnessi e complessi, devono poter visualizzare fedelmente le interconnessioni e relazioni sulle quali interverranno. Interconnessioni dinamiche e vitali, come in tutte le organizzazioni umane. Soprattutto, devono poter rivedere e verificare nel tempo l'effetto degli interventi. I chirurghi oggigiorno usano radiografie e sofisticate TAC per permettere l'emersione delle caratteristiche proprie del sistema, e delle sue relazioni interne, anche le più deboli.
Dove esiste una "TAC" per le organizzazioni per i managers della complessità? Oggigiorno esiste: la Tomografia Assiale delle Organizzazioni (TAO) di ComplexLab permette l’emersione delle dinamiche relazionali che 'forgiano' le organizzazioni complesse, e ne facilitano le decisioni strategiche.
|
|
Non c'è vento favorelvole per il marinaio che non consoce la meta finale - Seneca |
|
Il manager 'sciamano' che opera confidando in proprie doti e capacità taumaturgiche, e il manager 'meccanico' che opera solo sulla base di una conoscenza perfetta del sistema, come se fosse una macchina dalle semplici e rigide 'relazioni interne'. |
|
Il SimplexManager interviene sui problemi, ma poi ha difficoltà a giustificare ogettivamente la modalità dell'intervento e/o a dimostrare l'efficacia dello stesso. |
|
TdCC |
|
Le innovazioni di ComplexLab protagoniste al V Salone d'Impresa - Nicola Antonucci From Communication Flow to Cash Flow - Nicola Antonucci |
Il ComplexManager apprende i fondamenti di tre Scienze moderne per essere un consapevole chirurgo delle Organizzazioni Complesse | |
La complessità delle organizzazioni, i dilemmi da affrontare e i limiti e condizionamenti delle nostre capacità mentali, impongono al manager un acculturamento scientifico. La tecnologia, ossia quel know-how che ci aiuta a 'sapere come usare il sapere' non basta più: occorre approfondire il sapere stesso a monte! Quali sapere scientifici? Semplice:
|
|
Non c'è Scienza senza Coscienza - Anonimo |
|
Il manager tecnocratico, che sa tutto di UMTS, Virtual Machines e Mainframes - ma nulla sul proprio cervello! - e il manager teoretico, che sogna modelli matematici anche per ottimizzare le code alla mensa aziendale.... |
|
Il SimplexManager comprende che le Scienze servono, ma.... è roba da scienziati! |
|
TdCC, TdG, SC |
|
Etica della Conoscenza, per costruire il manager del futuro - Nicola Antonucci |
Il ComplexManager affrancato da memi distorcenti, distingue l' Ideale di Impegno dall' Idolo del Merito (condizionamento memetico)
|
|
La mentalità dei managers è quasi sempre distorta da un poderoso meme ('virus culturale') che muta l'ideale sano dell'Impegno nell'idolo pernicioso del Merito. Il Merito viene spesso ascritto al singolo individuo ignorando la reale complessità e circolarità del fenomeno che coinvolge, in un 'nodo' virtuoso:
|
|
Il nostro vero Io non e' tutto in noi stessi - J.J.Rousseauu |
|
Il manager 'raccomandato' che non crede in altro se non nell'aiuto di un 'padrino', e il manager 'demiurgo' che crede di essere onnipotente in qualsiasi organizzazione. |
|
Il SimplexManager è competente, s'impegna fino a tarda ora, corre.. .da solo, talvolta 'attirandosi' la sfortuna intorno a sè. |
|
TdG, SC |
|
|
Il ComplexManager vaccinato da memi condizionanti, distingue l'Ideale di Risultato dall'Idolo degli Obiettivi ( condizionamenti memetici)
|
|
La mentalità dei managers è quasi sempre distorta da un poderoso meme ('virus culturale') che muta l'ideale sano del Risultato nell'idolo pernicioso degli Obiettivi. Gli Obiettivi vengono spesso perseguiti ignorando la reale complessità e circolarità del fenomeno che coinvolge, in un 'nodo' virtuoso:
Soprattutto quest'ultimo aspetto è particolarmente critico, poichè quali oneri accettare per determinati benefici è decisamente condizionato da situazioni, personalità o credenze che condizionano il manager più per il loro bene (e bonus...!) che per quello del manager! Se avete presente la perdente e mortale Algebra di Valori adottata da Violetta Valery ne 'La Traviata', a puro vantaggio dell'astuto Padre Germont... allora avete capito tutto! |
|
Le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni - Anonimo |
|
Il manager 'foglia la vento', sballottato da contini cambiamenti di obiettivi e priorità, e il manager 'ariete', cocciuto e determinato nel suo obiettivo fino a 'rompersi le corna'! |
|
Il SimplexManager crede che il raggiungimento dell'Obiettivo comporti sempre il Bene dell'Azienda, la propria realizzazione professionale, il riconoscimento dei capi e un buon... Bonus (salvo perdere poi il posto di lavoro per i tanti obiettivi raggiunti da sè e altri, ma non così benefici per l'azienda....) |
|
TdG, SC |
|
|
Il ComplexManager non e' vittima della Neo-schivitu' |
|
Tra i memi di maggior successo della Storia dell'Umanità troviamo il moderno concetto positivo di Lavoro, dopo che la Genesi lo definì una 'condanna divina', i colti greci la relegavano agli schiavi e l'aristocrazia fino al XVIII secolo considerava ignobile lavorare. Oggi, invece, "Il Lavoro nobilita l'uomo!" Questa 'trasvalutazione' di questo valore si deve ai Calvinisti prima (il lavoro come dono a Dio, degnamente ricompensato....) e a Karl Marx poi (sua l'affermazione rivoluzionaria: "Il lavoro crea l'uomo" - addirittura!). Da qui, il poderoso sviluppo delle società capitalistiche e il nuovo pericolo umano, la cui Algebra di Valori è definitivamente distorto da questo moderno meme: il pericolo di 'autoschiavizzarsi' garantendo una produttività all'apparato produttivo immensamente magigore di tanti schiavi veri. Una 'Neo-schiavitù' che rende produttivamente efficienti, ma anche esistenzialmente deficenti. Il manger della complessità può e deve impegnare le proprie doti e capacità per risultati benefici all'azienda, alla società e... anche a se stesso! "Cui prodest?" rimane la domanda-vaccino contro i pericoli dei condizionamenti culturali, degli 'idoli' del momento, dei memi più utili ad altri che non a se stessi! |
|
Se vuoi, sei libero - Epitteto |
|
Il falso-manager-1 , che non crede nel lavoro e nell'azienda, ma solo al proprio tornaconto, e il falso-manager-2 che crede a tal punto nel lavoro e nell'azienda da trascurare il proprio tornaconto esistenziale (salute, benessere, felicità) |
|
Il SimplexManager cerca di conciliare al meglio vita personale e vita professionale, purchè... non debba decidere lui (lascia spesso decidere il capo!) |
|
SC, Storia |
|
Il dominio della Neo-Schiavitù - Nicola Antonucci Corso di Benessere Professionale: "Sii vivo mentre lavori!" - Nicola Antonucci |
FINE II PARTE
Posso aiutarti? Contattami: nicola.antonucci@complexlab.it