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Il Talento della Compelssità è immaginare scenari possibili prima e meglio di altri.
Chi gridava alla solita "antonucciata", di fronte all'ennesimo scenario reputato "impossibile" (sic!), come già molti reputavano quelli anticipati dal 2007 quali il "ribasso immobiliare", la "deflazione", la "fuga dall'Italia della FIAT"... ora dovrà rivedere le sue critiche anche in merito al ben più drammatico, ma altrettanto terapeutico, scenario del taglio del debito pubblico.
Nei post del 2009 e 2010, quali:
Cronaca dal Futuro ( 2012 ) - Come i governi curarono i debiti… amputandoli.
paventavo un taglio del 30 - 35 % del debito pubblico, e non solo per l'Italia ma per i tanti Paesi oggigiorno con indebitamenti intorno al 100% del Pil.
Ebbene, oggigiorno:
a) David Graeber - antropologo e attiivsta anarchico di fama internazionale, autorte del best-seller Debito - I primi 5000 anni (il Saggiatore, 2012), ed esponente di Occupy Wall Street - propone una cura necessaria: il taglio dei debiti pubblici dei maggiori Paesi "in misura sostanziale";
b) Thomas Piketty - economista ormai sugli altari della fama mondiale per il suo strepitoso studio sulle diseguaglianze sociali derivanti dalle economie capitalistiche nel suo best-seller Le capital au XXI siècle (Seuil, 2013) - conferma che tale scenario è ben visto dalle istituzione sovranazionali quali il Fondo Monetario Internazionale, le Banche Centrali, le Banche Globali... Piketty, da parte sua, non auspica lo scenario del taglio del debito poiché preferisce quello di una imposta progressiva sia sui redditi sia sul capitale / patrimonio - scenario molto interessante ma, paradossalmente, forse più "utopico" di altri....
c) la Boston Consulting Group, in uno studio sulle conseguenze di possibili tagli sostanziosi dei debiti pubblici dei maggiori Paesi indebitati (inclusi USA, UK, Francia...!), ha affermato che ciò creerebbe gravi turbamenti economici, ma una mancata cancellazione ne creerebbe anche di più!
[tali affermazioni sono contenute nell'intervista a T.Piketty e D.Graeber pubblicata il 6 ottobre 2013 su www.mediapart.fr, nonché sul numero 4 / 2014 di MicroMega, pag. 102 - 112].
E' evidente come tale scenario scatenerà, ovvero sarà scatenato da, una grave deflazione (= profonda depressione) che sarà tanto più traumatica quanto più i nostri "colposi" governanti, politici ed economisti si ostineranno a negare e/o a nascondere ai cittadini tale malattia.
Io, al contempo, credo che non ci sia Crisi / Caos senza Opportunità, e quindi, anche, che non ci sia malattia (economica, sociale) senza opportunità di Nuova Salute, come meglio descritto in New Made in Italy - come usciremo dalla Crisi (Link per ebook, Link per cartaceo).
Pertanto, credo anche nel possibile valore terapeutico di una deflazione, e persino di una amputazione sostanziosa dei debiti pubblici, laddove tutte le cure finora utilizzate, e persino le "morfine" di vari quantitative easing con iniezioni di immani masse monetarie nel sistema economico, non hanno dato riscontri benefici.
Morale..... il Caos favorisce le menti preparate (parafrasando L.Pasteur), e tu, ora, hai la mente preparata alla deflazione o alla inflazione, alla crescita del debito pubblico o alla sua amputazione, alla Crisi o alle Opportunità...?
Ad maiora!
Nicola Antonucci
5 gennaio 2015