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Transiti… 3-4 ottobre 2012
Il PROBLEM ANSWERING. Trascendere il problem solving. Osservazioni a ruota libera, per andare oltre … in fondo alla U
Antefatto:
In una notte unica, quella del transito di Francesco di Assisi, improvvisamente affiora una nuova dimensione, quella del PROBLEM ANSWERING. E' qualcosa che trascende i classici Problem Solving, Problem Setting, ecc. Si tratta di qualcosa che nasce nel punto più profondo della U della Theory U di Otto Scharmer e si fonde con la forza delle intersezioni e la complessità dell'Uomo ... perché non per tutti i problemi c'è una soluzione ... ci sono problemi che hanno una Risposta!
Verso il Problem Answering:
Non sai mai veramente quando inizi a scendere la U di Otto Scharmer, quel fantastico ‘luogo’ in cui attraverso l’open mind, l’open heart e l’open will raggiungi uno stato di “presencing”, una sorta di intuizione profonda che ti permette di “operare da uno spazio futuro di possibilità che sentono che vuole emergere”.
Il termine “Presencing” si deve a Otto Scharmer, il padre della Theory U, ed è un “neologismo formato dalle parole inglesi ‘presence’ (presenza) e ‘sensing’ (sentire, percepire). Presencing indica un elevato stato di attenzione che consente agli individui e ai gruppi di cambiare il luogo più interno da cui operano. Quando questo accade, le persone cominciano ad operare da uno spazio futuro di possibilità che sentono che vuole emergere” (cit. da “Affrontare il punto cieco della nostra epoca – Una sintesi dell’ultimo libro di Otto Scharmer ‘Theory U: Leading from the future as it emerges’”, messo a disposizione da SoL – Society for Organizational Learning – Italy).
Dicevo, non sei mai consapevole del momento in cui inizi questa discesa interiore, ma la riconosci chiaramente quando ci sei dentro. Chiaramente.
C’è poi un fattore, spesso trascurato, che talvolta può essere decisivo nello ‘stato’ di Presencing: la forza e l’influenza delle intersezioni.
Come rimarco nel mio saggio “Management by Magic”, l’Uomo – tra gli esseri viventi – è quello “in grado di accumulare esperienze e stimoli che possono dare ‘frutto’ in un tempo anche molto successivo rispetto al loro ‘immagazzinamento interiore’” … così, il “legame ‘pensiero-azione’ è sempre più mediato ed indiretto”.
In questo ‘immagazzinamento’, la forza delle contaminazioni (“intersezioni”, per usare la terminologia cara a Frans Johansson) ha un ruolo centrale, infatti (ancora dal volume “Management by Magic”): ‘quella che può sembrare (ed in effetti, a livello di risultato, lo è) una sintesi bruciante pensiero-azione [la simultaneità pensiero-azione costituisce uno dei caratteri fondamentali della Dimensione “Essere Leader”, così come intesa in Management by Magic] trova in realtà la sua “soluzione” in “uno stimolo ricevuto tempo addietro” [cfr. E. Boncinelli], nel vissuto di una persona, e che riaffiora in maniera inaspettata ma utilissima al momento giusto’.
Le intersezioni sono uno dei fattori che meglio emergono nei momenti di Presencing, in fondo alla U di Otto Scharmer. E in quello stato che queste possono rilasciare intuizioni inaspettate, dischiudendo, tra l’altro, la porta al pensiero creativo e divergente.
Sospinto proprio da questi pensieri, la notte dello scorso 3 ottobre – la sera del Transito per Francesco di Assisi –, in una piccola chiesa francescana nella valle reatina, dove Francesco compì atti decisivi del suo cammino terreno, mi son sorpreso a chiedermi: è il solving l’approdo finale del problem? O, non tralasciando gli altri termini tipicamente associati a problem: è il setting? O il finding? O …
Fino al giorno prima la risposta era per me chiarissima (è almeno un decennio che questi argomenti costituiscono una parte importante del mio lavoro), eppure …
Eppure, per le questioni più importanti, la Dimensione del Problem assume una veste completamente diversa.
Lo intuiamo: ci sono “Problemi” che non hanno soluzioni, non ha senso che le abbiano … ma cosa hanno allora?
Ci riferiamo a “Problemi” che rappresentano le questioni profonde del nostro essere Uomini, quelle a sfondo etico, morale, quelle che coinvolgono i Perché profondi.
In fondo alla U di Otto Scharmer è facile rimanere avvolti proprio in queste Dimensioni. Ed è lì che comprendi che per simili “Problemi” non c’è soluzione, c’è una RISPOSTA.
Il salto concettuale è enorme, è il passaggio dal Problem Solving a quello che potremmo chiamare PROBLEM ANSWERING.
In fondo alla U di Otto Scharmer arriviamo a porci davanti al PROBLEM ANSWERING ed a farlo nel modo più profondo possibile: questo è il grande lascito e la grande opportunità di Theory U.
Rino Panetti
Riferimenti:
- “Management by Magic”, R. Panetti, Florence Art Edizioni, 2011
- “Presence: an Exploraion of profound change in people, organization, and society”, O. Scharmer, P.Senge, J. Jaworski, B. S. Flowers, 2005
- “Effetto Medici”, Frans Johansson, 2006
- “Come nascono le idée”, E. Boncinelli, 2008
www.managementbymagic.it
www.solitaly.org