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Complessità dall’analisi di (modelli di) sistemi dinamici: qualche esempio (seconda parte)
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Questo secondo articolo pone le questioni: a quali conseguenze conduce la trasformazione da tempo continuo a tempo discreto? Sotto quali condizioni la previsione rimane di qualità sufficiente? L’esplorazione di questo problema ci condurrà a scenari sorprendenti, finalmente davvero nel dominio della complessità.
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lucamari
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Complessità dall’analisi di (modelli di) sistemi dinamici: qualche esempio
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L'articolo pone il meta-problema "data una qualsiasi equazione a tempo locale, è sempre possibile trovare la sua corrispondente a tempo globale?", partendo dal pratico e quotidiano esempio di un capitale che si rivaluta seconda la dinamica di un sistema complesso...
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lucamari
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STGraph : a simple simulator for complex dynamic systems
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STGraph is a simulator for dynamic systems modeled according to the state-variable approach to System Theory in the synchronous, discrete time case.
Systems are qualitatively modeled as directed graphs, whose nodes and edges represent respectively variables and dependency relations in variable definition.
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lucamari
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SYSTEM THINKING - IL PUNTO CRITICO DELLA VISIONE SISTEMICA: la discesa dall’elicottero!
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Lo sappiamo … e lo sentiamo ripetere ovunque, in ogni salsa: pensiero sistemico è (in estrema sintesi e … semplificazione) la capacità di “vedere come un tutt’uno”, dall’alto. Per tale ragione spesso la visione sistemica è raffigurata attraverso la logica nota come “helicopter view”: vedere dall’elicottero per cogliere tutte le relazioni, tutte le connessioni anche lontane, fino ad arrivare addirittura ai modelli mentali sottostanti (quando ciò necessita). Sacrosanto.
Ma affinché la visione e il pensiero sistemici possano poi tradursi in concretezza, in azione (e, da questa, generare il Cambiamento auspicato) inevitabilmente, ad un certo punto, deve giungere il momento della convergenza verso un focus su cui intervenire: la famosa “leva”.
In sostanza, alla fase di “apertura” (helicopter view) deve seguire la fase di “chiusura” verso un’azione chiaramente individuata, deve cioè seguire la fase di picchiata verso l’azione. Questa logica è così paragonabile (con i dovuti distinguo tematici) proprio al processo “apertura-chiusura” di Richard Normann
In questo articolo si mostra, in modo semplice e diretto, come il vero banco di prova del “System Thinker” sia proprio la “discesa”, la fase di “chiusura” … Una scoperta tra palloncini, elicotteri, spirali dinamiche, aperure-chiusure…
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Rino Panetti
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Dove finiscono le buone intenzioni nella complessità di un'azienda?
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Un aumento dell'ordinato del 10%, la produzione che schizza in alto del 20%, nuovi lavoratori da cercare in fretta.
E dopo pochi mesi la produzione che crolla, ed i lavoratori diventano in eccesso. Sono crollati gli ordini ? No. E' impazzito qualcuno ? No.
Si sono soltanto combinati in modo inatteso i comportamenti di due reparti, entrambi animati dalle migliori intenzioni possibili....
Ecco la storia di questo caso classico di "studio della complessità" raccontata da un "System Thinker"
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